Cronaca / Valle Seriana
Giovedì 16 Marzo 2023
Neve solo ad alta quota: il confronto fotografico alla Baita Zuccotto in Val Sedornia
Inchiesta sull’acqua. Secondo inverno avaro di fiocchi: il confronto tra gli scatti parla da solo. Continua l’inchiesta su «L’Eco di Bergamo»: leggi l’approfondimento e tutti i dati sul giornale di venerdì 17 marzo.
Il confronto fotografico e statistico, anche quest’anno, è impietoso. Da un lato fanno riflettere i dati estrapolati su larga scala, come conferma uno studio condotto dalla Cima Research Foundation secondo il quale sulle Alpi italiane sarebbe presente circa un terzo di risorse idriche nivali rispetto agli ultimi anni. «I nostri strumenti che forniscono dati in tempo reale - si legge nella nota – hanno mostrato che la neve ha iniziato a fondere già a metà dicembre, molto prima del solito». In ambito locale le preoccupazioni legate a queste anomalie climatiche, tanto a livello di precipitazioni quanto in termini di temperature quasi sempre superiori alla media del periodo, possono trovare conferma soprattutto in alcuni confronti fotografici.
La località scelta per questi abituali scatti di inizio primavera è la baita Zuccotto, a 1.713 metri di quota, in alta Val Sedornia. Dalla raccolta fotografica degli ultimi 15 anni appare evidente la predominanza di stagioni caratterizzate da apporti nevosi discreti. L’eccezionalità individuata in questo lasso di tempo è rappresentata dal 2014 poiché a metà marzo la neve raggiungeva ancora la trave sommitale del tetto, a conferma che al suolo se ne poteva misurare circa tre metri. I mesi estivi furono poi caratterizzati da frequenti piogge e da un numero limitato di giornate soleggiate, tutti fattori che ne favorirono la miglior conservazione in quota.
Negli ultimi due anni si è invece dovuto fare i conti con un apporto quasi insignificante se si considera che, all’esterno della baita, lo spessore del manto nevoso non ha superato la trentina di centimetri. Una situazione leggermente peggiore si riscontrò soltanto nel 2012 ma con la differenza che nei mesi successivi non mancarono le precipitazioni. Leggi l’approfondimento su «L’Eco di Bergamo» di venerdì 17 marzo.
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