Nel Giardino dei Giusti il capitano De Beni, la moglie e il medico che scoprì il Covid

Premolo Sabato scoperte le pietre nel Giardino dei Giusti dedicate al capitano degli alpini e ingegnere Benedetto De Beni, alla moglie Isa Cittadini e al medico di Wuhan che per primo segnalò l’insorgere del Covid.

Nuovi protagonisti nel Giardino dei Giusti di Premolo. Sabato mattina, sono infatti state svelate le pietre dedicate al capitano degli alpini Benedetto De Beni e alla moglie Isa Cittadini, e al medico cinese Li Wenliang. Vanno ad aggiungersi a quella in memoria di don Antonio Seghezzi, la prima a essere scoperta una volta inaugurato il Giardino nel marzo 2019.

Presenti alla cerimonia diverse autorità, gli alunni della scuola primaria di Premolo, rappresentanti delle associazioni del territorio, l’Amministrazione comunale locale e il parroco, don Gianluca Colpani. «È un piacere ritrovarci qui – ha esordito il primo cittadino, Omar Seghezzi -, a distanza di tre anni dall’inaugurazione del nostro Giardino dei Giusti. Di mezzo è passata una pandemia globale, ma l’augurio è che possiamo ritrovare la speranza».

La Giornata Europea dei Giusti fu istituita proprio dieci anni fa dai deputati del Consiglio europeo

A don Antonio Seghezzi, ha proseguito il primo cittadino, «la prima figura annoverata nel nostro Giardino, ora si aggiungono tre persone che si sono distinte con i loro comportamenti. Porto anche i saluti di Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, associazione promotrice del riconoscimento dei Giusti, che ha voluto ricordare la figura di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo scomparso recentemente, e grande sostenitore dei Giusti».

La Giornata Europea dei Giusti fu istituita proprio dieci anni fa dai deputati del Consiglio europeo. La pietra del 2020 è stata attribuita al capitano degli alpini e ingegnere Benedetto De Beni, di origini veronesi, e alla moglie Isa Cittadini, dichiarati «Giusti tra le Nazioni». Durante la Seconda guerra mondiale, insieme salvarono le giovani sorelle Sara e Rachel Turok dallo sterminio di Voroshilovgrad, oggi Luhansk, in Ucraina. Riuscirono ad arrivare a Gromo, aggregandosi a un convoglio militare di ritorno in Italia.

Per l’anno 2021-2022 si è voluto ricordare invece la figura di Li Wenliang, l’oftalmologo di Wuhan che fu tra i primi a lanciare l’allarme, a fine 2019, sulla pericolosità di una «misteriosa infezione simile alla Sars» . Fu subito accusato di diffondere notizie false e creare allarmismi ingiustificati. Ben presto i fatti gli diedero ragione, fu reintegrato al servizio di medico, ma poco dopo il ritorno in corsia morì, vittima del Covid a soli 34 anni. Lasciò la moglie incinta e un bambino di cinque anni. È stato riconosciuto «Giusto dell’Umanità».

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