Cronaca / Valle Seriana
Lunedì 06 Giugno 2022
Morto per malore al volante in Sardegna: l’ultimo saluto ad Albino
Albino Le esequie si sono svolte lunedì mattina 6 giugno nella chiesa parrocchiale di San Giuliano. Don Pezzoli: «Diceva a tutti grazie».
Sono stati celebrati lunedì 6 giugno nella chiesa parrocchiale di Albino i funerali di Stefano Belotti, 52enne di origini albinesi morto lo scorso venerdì 27 maggio in Sardegna, doveva si era trasferito da diversi anni. La celebrazione funebre era in programma alle 10 nella chiesa di San Giuliano. La salma è stata poi trasportata al tempio crematorio di Bergamo.
La morte di Belotti ha destato profondo cordoglio in tutta la comunità albinese. Stefano lascia la mamma Romilda, la sorella Cristina, il fratello Maurizio, i nipoti Thomas e Benedetta.
Nella mattinata di venerdì 27 maggio Stefano ha avuto un malore mentre era alla guida di un furgone della cooperativa «Alle cascine» per cui lavorava, nel centro di Olbia. Perdendo il controllo del mezzo, che ha cominciato a sbandare ripetutamente, Stefano si è poi scontrato contro le auto che viaggiavano nel verso opposto, probabilmente con il piede attaccato all’acceleratore. E nella catena di impatti tra le auto, c’è stato anche un altro ferito, fortunatamente di lieve entità
Di Belotti don Chino Pezzoli, sacerdote bergamasco fondatore della Comunità Promozione Umana, sulla propria pagina Facebook nei giorni scorsi ha scritto: «Era in Comunità da parecchi anni, assunto come autista. Era sempre pronto e generoso nel suo lavoro, che svolgeva con entusiasmo e passione. Soleva dire a tutti “grazie” mentre gli regalava il suo consueto sorriso: una persona di poche parole e tanta operosità. Non lo vedremo più entrare e uscire dal caseificio caricando il camion dei nostri prodotti, ma in noi rimane la sua impronta di umanità, semplicità e buon esempio. Dio al suo arrivo gli avrà sussurrato nella sua anima una sola parola: “Vieni”. E Stefano gli avrà chiesto il motivo del mancato preavviso e di tanta fretta. Anche noi ci chiediamo il perché? Forse Dio vuole mandare alla nostra Comunità un messaggio: Vigilate perché non conoscete né il giorno, né l’ora».
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