Cronaca / Valle Seriana
Lunedì 27 Luglio 2020
Maldive della Val Seriana, riecco l’assalto
Valvertova: noi non attrezzati, non venite
Almeno 2 mila persone tra tuffi nelle tre pozze e picnic nella giornata di domenica 26 luglio. Parcheggi e navetta pieni. Ma il sindaco: «Non venite, dobbiamo finire i lavori».
Dimentichiamoci la questione centraline idroelettriche: la Valvertova torna a far parlare di sè per il suo ambiente incontaminato che, s’è visto anche domenica 26 luglio, viene preso d’assalto nei fine settimana. Archiviati i timori che le acque cristalline di questa piccola valle in comune di Vertova potessero essere sfruttate da impianti idroelettrici – la questione s’è chiusa alla fine del 2019 con il no del Tribunale delle acque e dopo quattro anni di schermaglie tar un’immobiliare bresciana, la Provincia e i Comuni di Vertova e Gazzaniga –, ora la notizia torna ad essere il forte richiamo che le «Maldive della Valle Seriana», come qualche poeta ha azzardato dire, esercitano sui turisti.
Numeri e preoccupazioni
Un esempio? Domenica a passeggiare nel bosco e fare il bagno nelle tre grandi pozze erano in più di duemila, per la preoccupazione del sindaco Orlando Gualdi che aveva chiesto e continua a chiedere «di non andare in Valvertova: non siamo ancora attrezzati per ricevere tutta la gente che arriva, occorre prima terminare i lavori rallentati dalla pausa imposta dall’emergenza Covid che comprendono telecamere e un semaforo che indicherà se ci sono o meno posti liberi». Pericolo assembramenti? «Con 2.500-3.000 persone certo che c’è» risponde il sindaco.
Sta di fatto che qui arriva gente anche da Lodi, Lecco, Milano: ieri oltre duemila persone, molte delle quali hanno approfittato del pulmino che, dalla stazione e dal piazzale di Zaninoni Packaging, porta fino allo sbarramento della strada. Un servizio attivo da domenica dalle 8,30 alle 19 tutti i giorni e che si può prenotare al 331.1008136, come ha fatto un gruppo di quattro famiglie da Cormano, Limbiate e Paderno, che ieri mattina ha riempito il mezzo. «Siamo venuti apposta, eravamo in 13 – spiega per tutti Daniele Acunzo –: abbiamo scoperto le cascate grazie ai social e dopo aver visto le foto e le recensioni, abbiamo deciso di trascorrere qui una giornata di relax, splendida» che ha compreso bagno nelle pozze, grigliata e pomeriggio di sole.
Nuova scoperta
Molti, come questi milanesi, «sono arrivati in Valvertova per la prima volta – aggiunge David Franchina titolare della Autoservizi Lino di Casnigo che gestisce il servizio della navetta –: abbiamo lavorato per tutto il giorno con tre pulmini, per noi è una ripresa importante, rappresenta l’inizio dopo uno stop di oltre 4 mesi».
Con le navette o a piedi, dopo aver lasciato l’auto nei quattro parcheggi a disposizione «segnalati e contrassegnati ognuno con un colore diverso», spiega il sindaco, si arriva fino allo sbarramento, «anticipato quest’anno di 800 metri, e da lì dopo due chilometri e mezzo sempre a piedi si arriva alle cascate, tre grandi pozze. Questo ha fatto sì che ci siano meno auto in divieto, anche se qualche multa l’ho data io personalmente nelle scorse settimane, insieme agli ausiliari del traffico». Anche ieri pomeriggio qualcuna è fioccata: 42 euro che diventano 29,40 se si paga nei primi cinque giorni. Sono le due facce della Valvertova, oasi di relax in cerca di equilibrio tra appeal turistico e sicurezza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA