Cronaca / Valle Seriana
Giovedì 25 Gennaio 2024
Lupi nelle valli orobiche, aumentano le segnalazioni: i dati della Polizia provinciale
ANIMALI. Una coppia ha dato alla luce quattro piccoli: la famiglia si sposta tra la Val di Scalve e l’alta Val Seriana. In Bergamasca le prime segnalazioni risalgono al 2017. La Polizia provinciale ribadisce che è un animale schivo, ha paura dell’uomo e preferisce evitare un contatto diretto.
«In bocca al lupo. Viva il lupo». La formula, che un tempo augurava la morte del lupo per scongiurare il pericolo, è negli ultimi anni cambiata in un auspicio di vita per l’animale, in virtù di una diversa sensibilità nei confronti del mondo animale.
Ma in realtà c’è chi paventa la presenza del lupo, che sta ritornando anche nelle nostre zone, attribuendogli azioni predatorie. L’allarmismo è esagerato? Lo possono dire i dati, che nel caso della Bergamasca, sono resi disponibili dalla Polizia provinciale, che si occupa del monitoraggio e gestione dei grandi carnivori come lupo ed orso. «Negli ultimi anni la presenza è in espansione nelle Alpi centrali – spiega Daniele Carrara, sovrintendente della Polizia provinciale – e arriva dalle Alpi Orientali e Occidentali e dall’Appennino, ma anche attraverso i corridoi ecologici lungo i fiumi Oglio e Adda. In provincia di Bergamo le prime segnalazioni risalgono al 2017, nel 2020 si sono registrati due eventi, quattro nel 2022, lo scorso anno 42».
Attenzione: eventi non significano esemplari, si intendono segni di presenza diretti con osservazioni, ritrovamenti di carcassa e wolf howling (si sentono gli ululati), e segni di presenza indiretti con impronte, reperti biologici, predazioni. Da circa un anno è presente una coppia di lupi (di cui uno senza una zampa) in Alta Val Seriana che ha dato alla luce quattro lupacchiotti. «È l’unico gruppo stabilmente presente – conferma Carrara -. Ci sono poi altri individui sparsi».
«Rischio bassissimo»
Questa famiglia si sposta su un’area vastissima che comprende l’alta Valle Seriana e la Val di Scalve, compreso il Pizzo della Presolana. Per la Polizia provinciale è sbagliato aspettarsi un’esplosione demografica dopo questo primo insediamento perché un branco di lupi ha un’areale di riferimento che può arrivare a 500 chilometri quadrati, e la sua presenza preclude l’arrivo di altri lupi. Ma i lupi sono animali pericolosi per l’uomo? «È un animale selvatico – sottolinea Carrara - , che vive nell’ambiente naturale; s e guardiamo alla pericolosità oggettiva il rischio è bassissimo; se guardiano allo storico, non si registrano da secoli attacchi agli uomini. Il branco di Gandellino per il 95% si ciba di cervi, camosci, animali selvatici; quest’estate in alpeggio erano presenti 10mila capi tra vacche e pecore, ci sono stati solo 10-12 casi di predazione di animali domestici, animali tutti rimborsati, secondo quanto previsto dall’assicurazione». La Polizia provinciale ribadisce che il lupo è un animale schivo, ha paura dell’uomo e preferisce evitare un contatto diretto privilegiando spazi estesi e la natura incontaminata. Il suo avvicinamento alle zone urbanizzate è dovuto unicamente alla ricerca di cibo.
Sul tema delle predazioni (i cui numeri sono comunque poco rilevanti) il Wwf Bergamo ha sviluppato con Parco Orobie, Coldiretti e Eliente il progetto Pasturs: «Abbiamo lavorato per sette anni – ricorda Gloria Sigismondi di Wwf Bergamo - per migliorare la convivenza tra allevamento e grandi predatori attraverso giovani volontari, che aiutano nella vita lavorativa d’alpeggio. È possibile adottare misure di protezione per difendere il bestiame da potenziali incursioni di lupi e orsi». Il Wwf invita a considerare che, sempre partendo da dati oggettivi, sono più frequenti gli attacchi alla fauna selvatica da parte di cani domestici, che vengono lasciati vagare liberi.
Di lupi si parlerà venerdì 26 ad Ardesio (alle 20,30 in sala consiliare) in cui interverranno Yvan Caccia, sindaco di Ardesio; Giacomo Zampieri, presidente della commissione montagna del Consiglio regionale; Gian Carlo Bosio, presidente del Comitato tutela dai lupi; Michele Corti dell’associazione per la tutela dell’ambiente e vita rurale.
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