Lola la guerriera: paralizzata, scenderà il fiume Yukon in canoa

L’IMPRESA. Nel 2015 l’incidente in cui ha perso l’uso delle gambe: ma per Eleonora Delnevo ha vinto la vita. E domenica riparte all’avventura per il grande Nord.

In attesa di immergersi con la sua canoa nelle correnti canadesi, per Lola questi sono i giorni di preparazione di bagagli e di tutto l’equipaggiamento. La partenza è fissata a domenica: insieme ad alcuni amici Eleonora Delnevo, per tutti «Lola», classe 1980, scenderà lo Yukon River, nella lande remote del nord del Canada. Otto giorni in canoa, per un’impresa che ha i tratti della leggenda. Tanto più per un’atleta che dal 2015 è rimasta paralizzata alle gamb e. Di fronte al grave infortunio, rimediato mentre era in scalata su una parete di ghiaccio, Lola ha deciso di non fermarsi e ha reinventato la sua passione sportiva in nuove forme.

L’incidente

Il coraggio di sfidare i limiti e l’amore per la montagna in lei si sono sempre dimostrati più forti della disabilità e ora la spingono ad una nuova sfida. «Sono bergamasca e da anni vivo ad Albino – inizia a raccontare –. Ho sempre frequentato la montagna, sin dai tempi dell’università. All’inizio andavo spesso con mia sorella gemella. Pian piano ho iniziato poi con l’alpinismo». Una passione che Lola ha sempre portato avanti accanto al lavoro di consulente ambientale, che ora svolge per la Provincia di Bergamo. «Negli anni ho scalato tutte le vie alpinistiche classiche, d al Monte Bianco alle Dolomiti – ricorda –. Ho fatto anche arrampicata sportiva, ma mi piaceva più di tutto l’attività in ambiente». La sua avventura tra ghiaccio e roccia ha subito un duro colpo nel marzo del 2015. «Stavamo scalando una cascata di ghiaccio nella Val Daone, in Trentino. È avvenuto un cedimento strutturale ed è crollata la cascata, per cui anche io e i due amici che erano con me siamo caduti in un canalone. Siamo per fortuna tutti vivi, ma io ho avuto una lesione permanente». Per Lola inizia il lungo percorso fatto di settimane in ospedale, visite, fisioterapia, attesa. «Ho avuto una lesione spinale completa e sono rimasta paralizzata dalla vita in giù. L’incidente è avvenuto alla fine di marzo e sono rimasta in ospedale fino a tutto il mese di luglio. Ricordo che non riuscivo più a sopportare il caldo e imploravo i medici di lasciarmi andare a casa. Per i primi due anni ho avuto tantissime sessioni di fisioterapia, ancora adesso la continuo per il mantenimento».

La rinascita

Nel percorso di rinascita dopo l’incidente, Lola ha saputo reinventarsi. «L’handbike è l’ultima arrivata nella mia vita. Ci sono arrivata per vie abbastanza tortuose. È stato il mezzo che mi ha permesso di essere più indipendente nell’andare in montagna». Le prime soluzioni sperimentate non avevano infatti soddisfatto l’animo guerriero di Lola. «Ho provato ad andare in montagna in carrozzina, trasportata dagli altri, in motoslitta e in jeep, ma potevo solo rimanere ferma nei rifugi. Non era quello che faceva per me. Così ho ricominciato a sciare: vinta la mia resistenza iniziale, dopo due giorni riuscivo a farlo senza problemi con gli ausili a disposizione e adesso ci vado molto spesso». La bici è arrivata per ultima. Così nel 2016 (senza riuscirci) e nel 2018 (centrando invece l’obiettivo) Lola ha scalato con la sola forza delle braccia El Capitan, nello Yosemite in California. Nel 2017 ha compiuto la prima impresa in kayak, nell’ovest del Canada. Nel 2022 ha attraversato in bici la Patagonia, con un viaggio di 23 giorni, di cui 18 di pedalata, insieme alla lecchese Stefania Valsecchi. Adesso l’ennesima sfida che Lola, come sempre insieme ad alcuni amici, proverà a vincere: a bordo di una canoa canadese aperta, in cui rimarranno sempre, portandosi anche cibo e occorrente per dormire, percorreranno la corrente dello Yukon River. Un percorso di 500 km, nelle terre dei cercatori d’oro, oggi dominate dalla nature selvaggia. A sostenere l’impresa di Lola sarà anche questa volta Italgen, società che ha sede a Villa di Serio, che contribuisce finanziariamente a sostenere il viaggio e l’attrezzatura, tra cui zaini waterproof e un sistema di ricarica solare per i device.

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