Lizzola, via due seggiovie: arriva la cabinovia

IL PROGETTO. Presentato al Ministero il nuovo impianto: potrà portare fino a 2.000 persone l’ora. Sostituirà le biposto Cavandola e Rambasì.

«Lizzola-Mirtillo» in cabinovia: una svolta per lo sviluppo economico della valle. A dieci anni dal 2014 che aveva messo fine alla storia di Stl - Sviluppo Lizzola con il suo fallimento, e un mese dopo l’annuncio dell’accordo tra Rs Impianti di Colere e la cooperativa «Nuova Lizzola onlus» (datato 5 aprile) con l’opzione di acquisto per la creazione di un comprensorio unico Colere-Lizzola, ieri si è aggiunto un nuovo tassello: la cooperativa ha infatti inviato al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti il progetto definitivo per l’impianto a fune «Lizzola-Mirtillo» con una cabinovia a dieci posti.

Arriverà la cabinovia

Il progetto prevede la sostituzione dei due impianti di risalita attualmente esistenti sulla stessa tratta, le due seggiovie biposto «Lizzola – Cavandola» (1.250-1.500 metri) e «Cavandola – Rambasì» (1.500-1.960 ca) con una cabinovia a dieci posti che potrà portare da 1.600 a 2.000 persone all’ora, rispetto le 600-800 di oggi. Nel progetto sono previste infatti trenta cabine che potrebbero essere implementate fino a 40, trasportando quindi un massimo di 2.000 persone ogni ora.«È un nuovo passo, una svolta - spiega Omar Semperboni, presidente della cooperativa Nuova Lizzola -. Quello presentato al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti è un progetto definitivo firmato da Doppelmayr Italia. L’obiettivo è ottenere l’autorizzazione dal ministero per passare poi agli step successivi. Un passo alla volta».

Il progetto prevede la sostituzione dei due impianti di risalita attualmente esistenti sulla stessa tratta, le due seggiovie biposto «Lizzola – Cavandola» (1.250-1.500 metri) e «Cavandola – Rambasì» (1.500-1.960 ca) con una cabinovia a dieci posti che potrà portare da 1.600 a 2.000 persone all’ora, rispetto le 600-800 di oggi

La nuova cabina sarà sinonimo di maggior efficienza, minori consumi, maggiori performance e sicuramente cambierà il volto alla stazione.

La partenza da 1.250 metri verso il rifugio Mirtillo

«Il progetto prevede la partenza da quota 1.250 metri circa per raggiungere il rifugio Mirtillo che si trova a quota 1.980 metri - spiega Semperboni -. Sostituirà due impianti obsoleti: uno di 30 e l’altro di 40 anni, che oggi hanno due partenze e due arrivi. La sostituzione consentirà poi di ridurre notevolmente il numero di pali che passeranno dagli attuali 28 a 13. Con la nuova cabinovia sarà riqualificata anche la stazione di partenza con zona biglietteria, cabina elettrica e zona comandi, e poi la stazione di arrivo con anche un locale per deposito di otto vetture per la manutenzione».

Le tempistiche

Un cambio notevole, in tutti i sensi. Ma soprattutto «il deposito del progetto al ministero rientra negli accordi stabiliti tra Nuova Lizzola e Rsi - aggiunge Semperboni - . Sarà fondamentale per ottenere la proroga sulla scadenza di vita tecnica dell’impianto “Cavandola – Rambasì” (quello che dal Campel conduce al Mirtillo-ndr). Consentirà di dare continuità al servizio e ci darà il tempo per realizzare il nuovo impianto». Quanto è il tempo a disposizione? Un massimo di quattro anni dalla presentazione della domanda. Ma l’obiettivo è essere più veloci.

«Come è stato per Colere, così per Lizzola sarà un cambiamento radicale che va nella giusta direzione: darà lustro a una bellissima zona - aggiunge il presidente della cooperativa -. E poi sarà un miglioramento anche in termini di efficientamento energetico e di efficienza con una riduzione dei consumi e dell’impatto». Si tratta di un primo passo per il progetto del comprensorio Lizzola-Colere, anzi il secondo. Il primo è a tutti gli effetti l’atto sottoscritto un mese fa (il 5 aprile) da «Rs Impianti srl» (la società controllata da «Valle Decia srl», che ha acquisito e rinnovato gli impianti di Colere) e la cooperativa «Nuova Lizzola onlus», l’opzione d’acquisto. Ora l’invio della documentazione che ha consentito il deposito del progetto per l’ottenimento dell’autorizzazione del ministero dei Trasporti.

Gli step del progetto

Una volta ottenuto l’ok, poi si potrà avviare l’iter con le richieste agli enti superiori. Come sarà finanziata l’opera e quanto costerà non è ancora noto. Il progetto definitivo presentato al ministero non parla di costi. Calcolatrice alla mano si potrebbe fare un raffronto con gli investimenti di Colere, ma per la cooperativa Lizzola ora la notizia è un’altra: il deposito del progetto al ministero che consente di mantenere l’operatività degli attuali impianti.

Per le modalità di finanziamento, che potrebbero arrivare anche attraverso dei bandi, ci sarà tempo per discuterne. Prioritaria era la richiesta al ministero, poi sarà la proprietà degli impianti a presentare i progetti con relativi computi ai futuri bandi,

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