La tragedia di Gazzaniga, assolti i vertici della Sab

IN TRIBUNALE. Sono stati assolti dalla cooperazione nell’omicidio colposo e nelle lesioni gravissime, i tre vertici della Sab finiti a processo per la tragedia del 28 settembre 2018, quando un autobus di linea investì tre studenti, uccidendo Luigi Zanoletti, 14 anni, di Ardesio, e ferendo gravemente Paolo Marzupio e Simone Bigoni all’interno della stazione autolinee di Gazzaniga gestita dalla Sab.

L’assoluzione è stata pronunciata giovedì 3 ottobre dal giudice Patrizia Ingrascì con la formula «per non aver commesso il fatto». Dunque, nessuna corresponsabilità da parte di Angelo Costa (all’epoca presidente del Cda e legale rappresentante di Sab), Massimo Gandini (datore di lavoro pro tempore) e Moraldo Bossini (responsabile del servizio di prevenzione e protezione di Sab).

Si dovranno attendere le motivazioni della decisione per capire se la cooperazione in questo tragico episodio non è mai esistita e le negligenze sono dunque da addebitare esclusivamente alla condotta – ritenuta «abnorme» - dell’autista del bus, Aliou Gningue, già condannato in abbreviato, o se la corresponsabilità resta ipotizzabile nei confronti di soggetti usciti o mai entrati nel processo.

L’incidente il 28 settembre 2018 costò la vita a Luigi Zanoletti, 14 anni, di Ardesio. Rimasero feriti in modo grave altri due studenti, Paolo Marzupio e Simone Bigoni

La pena ridotta dalla Corte d’appello

Perché la Corte d’appello di Brescia, accogliendo le argomentazioni dell’avvocato Michelle Vavassori, aveva ridotto la pena a Gningue (dai 5 anni rimediati in primo grado ai 2 anni, 10 mesi e 20 giorni) proprio perché l’attenuante del concorso è stata riconosciuta. L’incidente, scrivono i giudici di appello, si è verificato anche per una serie di violazioni come la carenza nelle indicazioni dell’utilizzo del percorso pedonale, l’assenza di specifica segnaletica e di un moviere nelle ore di punta, che non possono essere ricondotte all’autista.

Per Costa, Gandini e Bossini il gup Massimiliano Magliacani nel giugno 2019 aveva pronunciato il non luogo a procedere, assolvendo la Sab dalla responsabilità amministrativa. Il pm Giancarlo Mancusi aveva appellato la sentenza e i tre dirigenti erano così finiti a processo. Giovedì 3 ottobre il sostituto procuratore ha chiesto per ciascuno una condanna a 8 mesi. I difensori – Luigi Chiappero e Alberto Borbon per Costa, Gianluca Quadri per Gandini e Giuseppe Di Maria per Bossini – hanno invocato l’assoluzione.

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