Cronaca / Valle Seriana
Mercoledì 22 Aprile 2020
La Val Seriana piange Aldo Arizzi
socio storico del gruppo Itema
Aveva 90 anni. Di famiglia di operai, partito da zero, è stato socio di Gianni Radici fin dalla fondazione della Somet.
È morto all’età di 90 anni uno dei personaggi più conosciuti dell’imprenditoria della Val Seriana: Aldo Arizzi, classe 1930, nato a Fiorano al Serio, ha ricoperto ruoli di primo piano nelle più importanti realtà del comparto meccanotessile della valle, da Somet a Promatech fino all’attuale Itema, fra i leader mondiali, di cui è stato presidente fino a pochi anni fa.
Ma era partito da zero, classico «self made man», primo di dieci fratelli di una famiglia di operai. Partito dal nulla e poi diventato uno dei protagonisti dello sviluppo economico della Val Seriana, grazie anche al sodalizio di successo con la famiglia Radici.
Una carriera iniziata a 14 anni come fattorino della ditta genovese Ansaldo che si era trasferita in Val Seriana a causa della guerra e terminata, qualche anno fa prima di lasciare ogni incarico, con ruoli di primo piano nelle maggiori realtà industriali della provincia. Come Itema, azienda leader mondiale nella produzione di telai, in mano per il 60% alla famiglia Radici (i figli di Gianni Radici, Angelo, Maurizio, Paolo, Mariagrazia e Brunella) e per il 40% alle famiglie Arizzi e Torri.
Mentre frequentava le scuole serali ha appreso il mestiere di fonditore. A 22 anni si impiega nella fonderia di Albino e inizia la sua carriera, da operaio ad impiegato, quindi azionista e alla fine proprietario della fonderia San Giorgio con il fratello Franco e il socio Torri. Fino all’incontro, negli anni Sessanta, con Gianni Radici che gli chiede di diventare azionista di Somet.
Ma oltre al lavoro nella fonderia di famiglia e successivamente in Somet, per Aldo Arizzi hanno sempre contato tantissimo la famiglia, la musica, il canto, il calcio, lo sci, la montagna, il tennis, la caccia. Con il coro Incas ha girato il mondo, e ha partecipato anche al festival di Sanremo. Nel calcio è stato un semi professionista rivestendo il ruolo di ala sinistra nel Fiorano calcio. In diverse stagioni in passato è stato anche consigliere dell’Atalanta. Grande appassionato della montagna, dello sci e della caccia.
Clara Poli, ex sindaco di Fiorano, lo ricorda così: «Un signore di vecchia maniera, cordiale e generoso, un autentico patriarca. Ad esempio finanziava Orizzonti giovani, associazione che dava borse di studio agli studenti meritevoli del paese. E proprio per il paese aveva sempre un occhio di riguardo. Era anche appassionato di tennis e calcio. Sosteneva e faceva parte del coro Incas, diretto dal maestro Mino Bordignon. È stato un benefattore che ha dato lavoro a molte persone del paese».
Lascia la moglie Vittorina e i figli Danilo ed Elena.
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