Cronaca / Valle Seriana
Sabato 26 Ottobre 2024
Il libraio che ha rimesso in moto l’antico mulino lungo la Moia a Cerete
LA STORIA. In disuso da una decina d’anni, Riccardo Oprandi racconta: «Sono nato e cresciuto a Cerete e questo mulino ha sempre fatto parte della mia vita»
Libraio e mugnaio o mugnaio e libraio? Osservando come Riccardo Oprandi si muove tra la libreria in piazza Tredici martiri a Lovere e il Mulino sorgente Moia a Cerete è difficile trovare una risposta. Di certo, entrambi i mestieri profumano di antico e lo appassionano, come ha dimostrato nel corso della manifestazione «Mulini in corso» organizzata dall’associazione La Sorgente.
«Era in disuso da una decina d’anni»
In perfetto stile mugnaio, Oprandi ha indossato una t-shirt bianca e ha accolto i visitatori, incuriositi dal ritmo incalzante della macina e di tutti gli altri componenti, costruiti artigianalmente con legno e ferro. «Ho recuperato questo mulino due anni fa – racconta – con l’ambizione e la voglia di restituire alla comunità di Cerete il mulino che funziona grazie all’acqua della sorgente Moia: era in disuso da una decina d’anni, ma io sono nato e cresciuto a Cerete e questo mulino l’ho sempre visto, ha sempre fatto parte della mia vita da quando sono nato. Così, con l’idea di non farlo morire e di recuperarlo restituendogli tutto il suo splendore meccanico, architettonico, storico e culturale, sono riuscito a renderlo nuovamente operativo».
«Per me rimane un lavoro magico e particolare a cui riesco a dedicare un paio di giornate a settimana»
Nel suo mulino, uno dei due attualmente in funzione a Cerete, si macinano i cereali che gli agricoltori della Val Borlezza coltivano (frumento, orzo, mais, farro) e si insacchettano le loro farine: «Per me rimane un lavoro magico e particolare a cui riesco a dedicare un paio di giornate a settimana: il resto del tempo lo passo in libreria a Lovere, sistemando gli scaffali, scegliendo i libri da esporre, consigliando ai miei clienti qualche lettura. E forse queste mie passioni stanno insieme quando coinvolgo le scuole e i bambini nelle attività del mulino: i progetti didattici ed educativi possono nascere dalle pagine di qualche libro illustrato e concretizzarsi nel vedere come si produce la farina, e come da questa si parte per preparare il pane buono da mangiare».
«Importante custodire le tradizioni»
«Nell’800 erano attivi a Cerete cinque mulini, oggi ne sono rimasti due»
Musica per le orecchie di Ezio Seghezzi, presidente dell’associazione La Sorgente di Cerete, che ricorda: «Nell’800 erano attivi a Cerete cinque mulini; oggi ne sono rimasti due, quello dell’amico Riccardo e il Mulino Giudici oggi gestito da Flavio e Mattia Vecchi a cui aggiungere il Mulino dei pestelli che gestiamo noi per conto del Comune e che in passato effettuava al proprio interno una lavorazione particolare: la macinatura delle cortecce, da cui estrarre i tannini destinati alle concerie per lavorare il cuoio. Credo che custodire le tradizioni sia importante per il loro valore culturale: la nostra associazione gestisce anche il Macer, il Museo dei mulini e della macinazione dei cereali, posto all’interno dell’ex chiesa di San Rocco dove tra l’altro stiamo effettuando un lavoro di restauro artistico degli antichi affreschi».
Per conoscere le attività dei mulini di Cerete o del Mulino Moia, è sufficiente seguire le pagine social dell’associazione La Sorgente. Oppure andare in libreria a Lovere.
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