Cronaca / Valle Seriana
Giovedì 16 Gennaio 2025
Il fuoco devastò il suo ristorante a Rovetta: ora riapre, ma a Onore
LA RIPARTENZA. Due mesi fa l’incendio che creò danni per circa 100mila euro a «L’antica pergola». Poi la solidarietà della comunità e ora l’inaugurazione del nuovo locale.
«Finalmente ritorno a vivere». Così Celestino «Tino» Gibellini condivide la gioia per la nuova avventura che lo porterà, da giovedì 16 gennaio, al timone del «Ristorante Don Bosco» a Onore. Lui è il ristoratore che due mesi fa (sabato 16 novembre) ha visto bruciare il ristorante pizzeria «L’antica pergola», a due passi dalla piazza di San Lorenzo di Rovetta. La riapertura è bella novità anche per i frequentatori del campeggio che si trova proprio accanto al locale, l’ex «Bacaro», rimasto chiuso per circa un anno.
«Era la mia casa»
A due mesi esatti da quel 16 novembre, quando verso le 12 una colonna di fumo aveva allarmato il vicinato e poi le fiamme avevano distrutto il ristorante di Rovetta (fortunatamente senza alcun ferito) causando danni per circa 100mila euro, Celestino Gibellini riparte dalla nuova attività con entusiasmo. «Ho voglia di ricominciare, di tornare a lavorare – sottolinea lo storico cuoco –. Questi due mesi sono stati molto difficili per me, è stato un periodo tragico, nel quale mi sono sentito inutile. “L’antica Pergola”, per 12 anni, è stata la mia casa. Ma lavoro nella ristorazione sin da quando ero un ragazzo. Fermarsi, soprattutto dopo quanto è successo, non è stato semplice. Ora posso ricominciare finalmente a lavorare».
Con Gibellini anche il «vecchio» staff
Nel nuovo locale, che aprirà ufficialmente dalle 9 di giovedì 16 gennaio – l’inaugurazione invece si terrà alle 18 –, ad accompagnare Gibellini ci sarà anche lo staff che in questi anni ha collaborato con lui condividendo il lavoro a «L’antica pergola».
L’aiuto della comunità
Fondamentale è stato, in questi due mesi, l’aiuto della comunità e in particolare quello del nipote, che subito dopo l’incendio aveva lanciato su una piattaforma online una raccolta fondi per aiutare lo zio «Tino» a sostenere le spese per poter ripartire. «La raccolta ha avuto un bel riscontro, ringrazio le persone che hanno partecipato e mio nipote», sottolinea il cuoco, che si sta già rimboccando le maniche per rimettersi ai fornelli di via Poerza.
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