Frane e muri pericolanti, la prima conta dei danni nelle valli

MALTEMPO. Soltanto ad Ardesio stimata una spesa di un milione di euro, a Castione 450mila. Partono i lavori a Berbenno e Val Brembilla.

Le valli fanno i conti con i danni dell’ennesima ondata di maltempo, ma la ferita – l’ultima – inferta giovedì 10 ottobre è troppo fresca per poter tirare le somme e tra frazioni isolate e gente sfollata si resiste nel’emergenza, attendendo l’avvio dei grandi lavori per sistemare le frane.

Ardesio stima in almeno un milione di euro i danni causati dalle vallette esondate in località Plaza nei giorni scorsi a causa delle violente piogge che hanno trasportato a valle fango e detriti sassosi ostruendo la via Locatelli, liberata in giornata, e invadendo pesantemente un’autofficina. Una prima valutazione dei danni è stata effettuata dal Comune che lunedì 14 ottobre invierà in Regione la scheda per poter accedere ai contributi. «Dopo un’ispezione dei giorni scorsi del nostro Ufficio tecnico diretto dall’ingegner Paola Rossi – spiega il geometra Maurizio Cagninelli dell’ufficio tecnico comunale –, cui hanno partecipato anche il sindaco Yvan Caccia, la Protezione civile della Croce Blu di Gromo e tecnici dell’Utr, fatti i conti, abbiamo calcolato che per il ripristino del territorio occorrerà almeno un milione di euro. Somma necessaria per sistemare le vallette, creare griglie di contenimento e portare a valle circa 300 metri cubi di materiale sassoso e instabile depositato nel bosco dalla valletta che scende a monte dell’autofficina Tuttauto».

La situazione in Val Gandino dopo il maltempo. Video di Matteo Mosconi

Ispezioni con un drone

Un lavoro per Cagninelli «quanto mai oneroso e difficile in quanto la località non è servita da strade». La zona è stata visionata anche dall’ingegner Mirco Perico dello Studio Geologico Gea, di Sergio Ghilardi. «I danni causati dal maltempo in località Plaza sono notevoli – afferma –. La prossima settimana ispezionerò ancora una volta la località, parecchio impervia, utilizzando un drone. Quindi stenderemo un piano per il ripristino del territorio».

«Stiamo lavorando alacremente da alcuni giorni per liberare capannoni e piazzali intorno ai fabbricati, in modo da poter riprendere a lavorare»

Anche l’autofficina Tuttauto ha subito, a causa delle esondazione di una valletta che scende da Plaza, notevoli danni. «Acqua, fango, detriti sassosi hanno invaso un capannone e i piazzali intorno all’officina – spiega Giuseppe Fornoni –. Siamo fermi. Stiamo lavorando alacremente da alcuni giorni per liberare capannoni e piazzali intorno ai fabbricati, in modo da poter riprendere a lavorare. Purtroppo i danni che abbiamo subito sono notevoli, abbiamo calcolato che si aggirino sui 100mila euro, e forse più. Speriamo che qualche ente sovracomunale ci dia una mano per consentici di continuare a lavorare con una certa serenità».

In Val Seriana

Per sistemare, a Castione della Presolana, le tre frane che hanno interessato giovedì 10 ottobre la zona della via San Bernardo, si procederà con somma urgenza. La stima, secondo gli uffici, è di circa 450mila euro. Nel frattempo la via è percorribile solo dai residenti, con senso unico alternato, sul lato a monte della strada. Una precauzione in attesa poi dei lavori.

A Parre l’evento franoso in località Cossaglio ha imposto lo sgombero dei due residenti

Anche a Clusone si procederà per somma urgenza per sistemare la via Arma. Nel frattempo le famiglie (una decina di persone e alcune aziende) continuano a raggiungere la propria abitazione a piedi. Difficile per ora fare una stima dei danni nella cittadina seriana: bisognerà attendere l’inizio della settimana del 14 ottobre, così anche ad Onore. A Parre, invece, l’evento franoso in località Cossaglio ha imposto (con relativa ordinanza) lo sgombero dei due residenti, in attesa di intervento e verifiche.

La frazione isolata

I residenti hanno creato un gruppo Whatsapp per organizzarsi per i passaggi tra chi aveva la macchina al santuario di San Patrizio e chi giù in paese

Per i 325 residenti di Bondo di Colzate sabato 12 ottobre è stato il terzo giorno di isolamento. Per loro il quad parte dalla sala delle pubbliche riunioni in municipio e arriva alle ex elementari di Bondo, dove allo stesso modo gli abitanti isolati possono lasciare viveri e materiali da portare a valle. Il servizio ha funzionato venerdì 11 e sabato 12 ottobre ed è pronto a riattivarsi lunedì 14 con la raccolta viveri in Comune dalle 15 alle 15,30 e alle elementari di Bondo dalle 15,30 alle 16. Tragitti previsti anche per martedì: appuntamento in Comune tra le 14,30 e le 15 e su alle elementari tra le 15 e le 15,30. Il mezzo della Croce Verde porta fino a 9 quintali, ma trattandosi di alimenti lo spazio va per forza ottimizzato perché le borse della spesa non vengano schiacciate. Intanto i residenti hanno creato un gruppo Whatsapp per organizzarsi per i passaggi tra chi aveva la macchina al santuario di San Patrizio e chi giù in paese. Rimane attiva la possibilità di pernottamento in municipio. E nel frattempo continuano le lunghe camminate lungo la mulattiera, unico accesso diretto.

Tre famiglie si sono auto evacuate, di notte hanno trovato ospitalità da amici e parenti perché la paura del crollo definitivo del muro sulla loro casa è reale

Sempre a Colzate un muro di cinta travolto dallo smottamento del terreno circostante è franato su una palazzina a due piani in via Bonfanti, al civico 69. Non è ancora crollato sulle pareti esterne della casa soltanto perché si è appoggiato sul balcone del secondo piano che però sta inesorabilmente cedendo sotto il peso del muro: una montagna che ha letteralmente oscurato le finestre del primo piano. Qui, sulla strada che da Colzate sale alla frazione Bondo, il maltempo di giovedì 10 ottobre avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori causa lo smottamento del terreno di quel vallo costruito dopo la tragedia del masso staccatosi dal versante roccioso nel 2002 e che adesso potrebbe anche rientrare tra le opere di somma urgenza. In questa casa di Colzate, considerata agibile, abitano tre famiglie per un totale di otto persone: in pratica si sono auto evacuati, di notte hanno trovato ospitalità da amici e parenti perché la paura del crollo definitivo del muro sulla loro casa è reale.

Del caso si è interessato anche l’assessore regionale Paolo Franco: una soluzione potrebbe essere demolire e spostare il muro, senza entrare nel vallo. «Giovedì 10 ottobre a mezzogiorno il muro di contenimento della montagna è in pratica rotolato sulla nostra casa – racconta Maurizio Riccardi, uno dei residenti –. Il geologo e il tecnico comunale sono prontamente arrivati per il sopralluogo, ma da allora continuiamo a sentire scricchiolii e scivolamenti che ci lasciano molto preoccupati, soprattutto in caso di ulteriori piogge. Sappiamo che ci sono state altre frane importanti, ma speriamo che anche la nostra situazione venga adeguatamente monitorata dalle autorità competenti».

Gazzaniga

Ancora presto per quantificare i danni in termini economici, così come a Gazzaniga per le stime si dovranno attendere i nuovi sopralluoghi degli enti provinciali sulla strada che porta alla frazione Orezzo, dove si sono registrati nuovi movimenti del tornante martoriato dalle crepe. La frazione è raggiungibile da una strada alternativa (via Gromplano) col senso unico alternato semaforico.

Casnigo

Rimane chiusa anche la via delle «Rie da Pì» a Casnigo, sulla provinciale 45 a causa degli smottamenti dei giorni scorsi. «Dopo la pulizia della carreggiata – spiega il sindaco Enzo Poli –, attendiamo lunedì (domani, ndr), quando tornerà il geologo della Provincia e valuterà se si potrà disporre la riapertura in sicurezza».

Val Brembilla

Altra valle, stessi problemi. Sono previsti per lunedì 14 ottobre i primi interventi per mettere in sicurezza le strade per Pamparato e Catremerio, a Val Brembilla. Attualmente, visto il divieto totale di transito dei veicoli e attraversamento pedonale, si trovano isolate rispettivamente 20 persone a Pamparato e una quarantina a Catremerio. Il Comune ha già provveduto a richiedere un intervento di somma urgenza, in modo tale da accelerare le pratiche. «Nessuno è stato lasciato solo – fa sapere il sindaco Marcello Carminati –. Già nella giornata di giovedì sono stati contattati tutti i residenti, verificando le situazioni più delicate».

Leggi anche

Berbenno

Anche a Berbenno inizieranno lunedì 14 ottobre i lavori per la messa in sicurezza delle frane scese nelle località Gorlongo e Barca. «Attualmente, come da ordinanze, le strade sono chiuse al traffico pedonale e veicolare – spiega il sindaco Manuel Locatelli –. È già stata inviata la documentazione in Regione Lombardia per la “Somma urgenza” che permette al Comune un intervento tempestivo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA