Cronaca / Valle Seriana
Giovedì 30 Gennaio 2025
Frana su un versante dell’Arera «Infiltrazioni d’acqua nella roccia»
Valcanale Il distacco nella notte tra martedì e ieri. L’allenatore Pisoni tra i primi ad accorgersi. «In quota scesi fino a 90 centimetri di neve». Carrara (Soccorso alpino): «Situazione critica»
È avvenuto tutto nel cuore della notte, ed è stata una fortuna perché avrebbe potuto altrimenti provocare una tragedia: nella notte tra martedì e ieri una grossa frana si è staccata dal pizzo Arera, sul versante seriano, sopra Valcanale di Ardesio.
Una parte consistente di roccia, nella località nota come «Busa», è crollata, lasciando parecchio materiale franoso sul manto nevoso della zona sottostante. Tra i primi ad accorgersi e ad aver documentato l’accaduto è stato ieri mattina Cesare Pisoni, che si è recato, come sua abitudine, sulle nevi di Valcanale per un’uscita di alpinismo. Atleta e allenatore di snowboard, tra i meriti del suo curriculum, ha quello di essere l’allenatore di Michela Moioli.
Pisoni nelle gare di snowboard alpino ha ottenuto 8 titoli di campione italiano e 3 coppe Italia Generali. Dal 1998 lavora per la Federazione italiana sport invernali, prima come allenatore e preparatore atletico, poi come direttore sportivo di snowboard e freestyle. «Appena sono arrivato nella zona dei vecchi impianti di risalita di Valcanale ho notato una grande macchia marrone sulla roccia dell’Arera - racconta Pisoni -. Ho capito subito che era scesa una grossa frana: di fatto si è staccato un pezzo di roccia».
Il fenomeno, a quanto riferisce Pisoni, non è privo di spiegazioni. «Quella dell’Arera è una roccia calcarea, simile a quella delle Dolomiti. È per di più una roccia un po’ marcia, in cui i distacchi sono abbastanza facili». Sul perché la frana sia avvenuta proprio nella notte scorsa, spiega che «il meteo di questi ultimi giorni ha visto prima una nevicata abbondante in quota, poi la pioggia: questo ha provocato importanti infiltrazioni di acqua nella roccia, che è poi gelata perché la notte tra martedì e mercoledì il cielo è stato sereno. Così l’acqua nella roccia si è espansa e ha provocato il distacco». Che è avvenuto a una quota poco superiore ai duemila metri, atterrando su un pendio a 1.700 metri circa. Sull’accaduto, il sindaco di Ardesio Yvan Caccia fa sapere che «si tratta di una zona disabitata, dove non sono presenti nemmeno baite. Adesso, con la neve, non è possibile intervenire nemmeno per capire quanto materiale sia sceso, lo faremo in primavera».
Pisoni puntualizza anche che non si tratta di un fenomeno straordinario, anzi, «fa parte della normale evoluzione geologica della montagna». Ma rimane una fortuna il fatto che sia avvenuto di notte, perché «quella è una zona molto frequentata dagli scialpinisti, soprattutto in primavera, quando arriva il sole: in questo periodo salgono in pochi perché è una zona che rimane sempre all’ombra».
Anche nella zona in cui si è recato Pisoni per la sua salita, quella di Corna Piana, sono state ravvisate alcune situazioni critiche in termini di sicurezza: «Sono scese nelle ore precedenti due grosse valanghe - racconta ancora -. In quota sono venuti tra gli 80 e i 90 centimetri di neve, che si è dapprima appesantita perché ha piovuto, poi è gelata e si presenta dunque ora molto dura».
Sul pericolo valanghe anche Damiano Carrara, che guida la VI delegazione orobica del Soccorso Alpino, sottolinea come «la situazione alle quote più alte è critica: sopra il limite del bosco ci sono stati apporti di neve importanti, ma anche alle quote più basse bisogna prestare attenzione ai lastroni da vento. Sono possibili valanghe spontanee, che potrebbero arrivare anche alle vie di comunicazione. Serve la massima prudenza nella scelta degli itinerari».
Nessuno ha udito il fragore della consistente frana. Anche per le pessime condizioni meteo che hanno caratterizzato nei giorni scorsi l’alta valle la montagna era deserta. Chiuso anche il rifugio Cai Alpe Corte, gestito dalla famiglia Bonacorsi, di Valbondione. Riferisce Matteo Boccardi, gestore del bar ristorante Astoria di Valcanale che «la località dove la frana si è staccata dalla montagna, dirigendosi verso la Valle Busa, si trova più o meno tra la Cima di Valmora e il Pizzo Arera».
Aggiunge l’ingegnere Paola Rossi, responsabile dell’Ufficio tecnico di Ardesio: «Abbiamo saputo dell’evento dopo la foto inviataci da Marco Bertuletti, che abita nella contrada di Valcanale. Penso che il fatto sia dovuto agli eventi atmosferici dei giorni scorsi che tendono a sgretolare soprattutto le rocce calcaree. Appena possibile valuteremo la portata dell’evento con tecnici specializzati».
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