Escursionista disperso in Presolana, proseguono le ricerche - Foto

I SOCCORSI. Mobilitate decine di tecnici del Soccorso alpino, dei Vigili del fuoco e della Protezione civile. Claudio Ongaro, 39enne di Clusone, giovedì era diretto al Passo ma non è rientrato a casa. I famigliari hanno dato l’allarme.

Ancora ricerche in Presolana, sabato 7 ottobre, per trovare Claudio Ongaro, l’escursionista clusonese di 39 anni che da giovedì risulta disperso. L’uomo giovedì mattina aveva raggiunto il Passo della Presolana con la sua auto per un’escursione sulla Regina delle Orobie e purtroppo non ha più fatto ritorno a casa come aveva annunciato ai familiari e ai colleghi delle «Fonti Presolana». In un locale dell’hotel Neve ha sede il coordinamento delle squadre di ricerca, sul piazzale sterrato antistante (luogo di partenza di numerosi sentieri che conducono in Presolana) sono stazionati uomini e mezzi dei soccorritori. Durante la giornata sono stati impegnati elicotteri, droni e unità cinofile, perlustrando sia le zone più alte (al di sopra del rifugio Carlo Medici ai Cassinelli), sia le quote più basse.

Impegnate le squadre Cnsas-Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, il Sagf-Soccorso alpino Guardia di finanza e tutto il sistema di coordinamento dei Vigili del fuoco di Bergamo, elicotteri, droni, gruppi di Protezione civile (tra i più numerosi, il Corpo volontari Presolana) e le squadre cinofile dell’Ana di Fiorano e dall’associazione nazionale Carabinieri.

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La segnalazione dei parenti

L’allarme è stato dato dalla famiglia (Claudio è sposato e ha un figlio) nella serata di giovedì. Le ricerche sono state attivate verso le 23 e hanno coinvolto sin da subito la VI Delegazione orobica del Soccorso alpino e i Vigili del fuoco; presente sul posto anche la Protezione civile del Corpo volontari Presolana. Nelle ore notturne è stato attivato anche l’elicottero di Brescia di Areu-Agenzia regionale emergenza urgenza, che ha effettuato dei sorvoli con un tecnico del Soccorso alpino per cercare di individuare l’uomo.

Le ricerche sono riprese poi ieri mattina, con il Soccorso alpino che durante la giornata ha operato con una ventina di tecnici, insieme con il Sagf (Soccorso alpino Guardia di finanza) e il sistema di coordinamento dei Vigili del fuoco di Bergamo con il distaccamento di Clusone, che hanno messo in campo i droni, i cinofili, il nucleo Saf -Speleo alpinistico fluviale e il nucleo Taf servizio di topografica applicata al soccorso e l’elicottero di Varese con il sistema «life seeker» e il «sistema Dedalo», tecnologie utilizzate nelle operazioni di ricerca di persone disperse. Le attività di ricerca si sono concentrate nella zona del versante sud della Presolana, quello seriano, e intorno alla cima orientale del massiccio.

Preparato e attrezzato

Claudio Ongaro, escursionista preparato, è partito dopo il turno di lavoro destinazione Presolana, attrezzato come sempre, con l’intento di rientrare verso il tardo pomeriggio, tra le 17 e le 18. Un’escursione abituale, che più volte ha effettuato in passato.

«La Presolana è uno dei suoi luoghi preferiti», ha spiegato il fratello, don Diego Ongaro, che proprio in questi giorni doveva fare il suo ingresso nella parrocchia di Pedrengo dopo aver salutato San Giovanni Bianco, momento rinviato per dare la possibilità a don Diego di restare vicino alla famiglia, a casa, alle Fiorine. «Tante persone dalle comunità dove sono stato in questi anni stanno chiamando per chiedere informazioni e soprattutto per dimostrare la propria vicinanza in questo momento a me e alla nostra famiglia, mia madre, mio fratello, mia cognata, mio nipote», spiega don Diego, che ieri ha celebrato la Messa nella sua parrocchia d’origine alle Fiorine. La famiglia ha lanciato un appello a chiunque avesse visto Claudio di avvisare le forze dell’ordine.

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