«Era un gran lavoratore dall’animo buono e umile»: oggi l’ultimo saluto a Paolo Radici

IL RICORDO. In tanti alla camera ardente del noto imprenditore: «Parlava poco, ma quando lo faceva lasciava il segno».

Un animo generoso, che agiva in punta di piedi, ma faceva del bene concreto a tutti. Questo è il ritratto che dipinge la persona dietro al grande imprenditore, e racconta chi è Paolo dietro ad un cognome «pesante» come quello dei Radici. È così che lo descrivono i tanti familiari, amici e colleghi presenti alla camera ardente aperta giovedì 19 settembre dalla mattina alla sera, nello stabilimento della Radici Partecipazioni, in via Ugo Foscolo a Gandino.

«Un gran lavoratore»

«Papà era un uomo schivo come si legge sui giornali – conferma la figlia Georgia –, ma era anche una persona che sapeva condire le situazioni con una sottile ironia. Qualche battuta l’ha fatta anche quando era prossimo a salutarci. Di lui ricordo che parlava poco, ma quando parlava diceva cose importanti e lasciava il segno. Questo forse è il suo più grande insegnamento».

La figlia ricorda anche il legame con la famiglia: «Era un grande lavoratore, ma aveva sempre attenzioni per tutti noi. Nell’ultimo periodo quando ero in Spagna e tornavo qui ricordo le cene con lui e la premura che aveva nei nostri confronti. Tuttavia, non ci ha mai viziati: nonostante fossimo in una famiglia agiata, ha voluto insegnarci che quello che si vuole, bisogna guadagnarselo col duro lavoro. Infatti, io ho lavorato in un bar per qualche tempo».

«Ogni tanto discutevamo, però aveva quasi sempre ragione lui»

Un ricordo simile ce l’ha il figlio Luciano: «Quando studiavo in America all’inizio mi finanziava con poco al mese e dovetti lavorare nelle cucine per tirare su qualche soldo in più. Avevamo caratteri diversi, ogni tanto discutevamo, però aveva quasi sempre ragione lui (sorride, ndr)».

«Generoso, ma in silenzio»

«Aveva il tipico animo buono da gran lavoratore che contraddistingueva la Val Gandino di non troppo tempo fa»

Tutti lo conoscevano come grande azionista e consigliere d’amministrazione in colossi aziendali quali RadiciGroup, Itema e Geogreen. Ma quello che più rimane di lui è una gentilezza nascosta e una generosità silenziosa: «Era una persona generosa, ma umile: ha aiutato più persone di quel che si pensa, perché non voleva le luci della ribalta, ma gli piaceva fare del bene in silenzio. Anzi, nei suoi ultimi giorni la cosa che lo rendeva più malinconico era di essere lui, per una volta, quello che aveva bisogno di aiuto dagli altri, e non il contrario come aveva fatto sempre. Per tutta la vita è stato disponibile nell’aiutare familiari e amici in difficoltà».

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Tante le passioni che lo distinguevano: «Era appassionato di Formula 1 e ha seguito anche gli ultimi gran premi». E poi c’era lo sci, che lo legava alla famiglia: «Negli ultimi tempi – racconta un’amica di infanzia – non ci siamo visti più di tanto perché lui era spesso lontano, ma ricordo che quando tornava, magari per occasioni legate allo sci, si usciva con le compagnie di amici e con le famiglie. Lui aveva il suo carattere, che lo faceva apparire introverso, ma era quel tipico animo buono da gran lavoratore che contraddistingueva la Val Gandino di non troppo tempo fa».

Venerdì 20 settembre i funerali

«Una persona molto umile – afferma un altro conoscente –, che aveva un impero familiare sulle spalle ma gradiva stare tra la gente». I funerali di Paolo Radici verranno celebrati venerdì 20 settembre alle 15 nella chiesa parrocchiale di San Michele arcangelo di Leffe. Le esequie saranno celebrate da monsignor Lucio Carminati, oggi parroco di Verdello, insieme ad altri sacerdoti leffesi che a vario titolo sono entrati in contatto con lui e la famiglia Radici. «Ha voluto avere una sepoltura qua a Leffe – spiega il parroco don Giuseppe Merlini, presente a visitare la salma – perché anche quando si è allontanato dalla valle (da decenni viveva ad Adro, ndr) manteneva solidi i legami, anche religiosi, con il nostro territorio. Per esempio, era ancora molto devoto alla celebrazione della Madonna Addolorata».

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