Cronaca / Valle Seriana
Mercoledì 27 Luglio 2022
Diana, venerdì l’ultimo saluto a San Giuliano milanese. E a Leffe una Messa in ricordo
Leffe I legali di Alessia Pifferi: «La madre è fuori dalla realtà e ha chiesto di poter partecipare». L’addio a Milano: pagherà il Comune e ci sarà il sindaco Beppe Sala.
La Procura di Milano ha concesso il nulla osta ai funerali di Diana Pifferi, la bimba di un anno e mezzo trovata morta mercoledì mattina dopo che la madre Alessia Pifferi, 36 anni, l’aveva lasciata da sola per sei caldi e interminabili giorni per stare con il compagno Mario D’Ambrosio a Leffe. Nella mattinata di giovedì 28 luglio si è appreso che l’ultimo saluto alla piccola sarà venerdì alle 15 nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a San Giuliano Milanese. A Leffe, fino alle 11, adorazione eucaristica per Diana e tutte le famiglie in difficoltà. E con il nullaosta le onoranze funebri hanno potuto appendere davanti all’abitazione di Ponte Lambro, periferia est di Milano, per la prima volta una foto della piccola Diana: seduta sul lettone e circondata dai palloncini rosa, indossa una gonna rosa e un cerchietto con un fiocco.
Il Comune di Milano pagherà i funerali
L’occasione era l’allestimento organizzato da Alessia Pifferi per il Battesimo della piccola: Battesimo che – è emerso dalle indagini – non aveva poi mai fatto celebrare, così come la conseguente festa. Era stata un’occasione soltanto per raccogliere regali e mance, sfruttando Diana, quella bambina che sua madre ha definito un «peso» e un’ostacolo nel futuro della relazione con il compagno di Leffe. Il Comune di Milano si è offerto di pagare i funerali, ai quali probabilmente parteciperà anche il sindaco Beppe Sala. Anche Alessia Pifferi, in carcere a San Vittore in isolamento e sorvegliata a vista, ha confidato ai suoi legali di voler prendere parte all’ultimo saluto a Diana: «È talmente scollegata dalla realtà da voler andare al funerale della figlia», raccontano gli avvocati Solange Marchignoli e Luca D’Auria, a cui la donna ha chiesto di chiamare al telefono la madre e il compagno, che non si sono però fatti trovare.
«Non ha consapevolezza di sé»
«Ci soffre e non si capacita del fatto che possano abbandonarla», spiegano gli avvocati, che riferiscono di come la Pifferi si sia detta incredula quando, mercoledì mattina, le hanno riferito dell’indignazione che la morte per stenti ha causato nell’opinione pubblica, non solo italiana (il caso è stato trattato per esempio anche da un quotidiano portoghese, questo il link: https://ionline.sapo.pt/artigo/777277/diana-pifferi-a-historia-da-bebe-que-esta-a-chocar-a-italia?seccao=Mundo_i). «Ha gli occhi persi nel vuoto e non ha consapevolezza di se stessa, di ciò che è accaduto, né delle conseguenze giuridiche. Mangia, ma non dorme, e non ha assunto psicofarmaci», concludono i legali.
In attesa degli esiti dell’autopsia eseguita martedì – serviranno 60 giorni – è emerso che la piccola, forse affamata nei cinque giorni di agonia (sarebbe infatti morta lunedì), aveva inghiottito filamenti di tessuto del lettino. Fissato per il 1° agosto l’accertamento irripetibile dell’analisi del contenuto del biberon per capire se, oltre ai residui di latte, vi fossero anche le benzodiazepine.
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