Dalla Val Cerviera al Fregabolgia, la siccità prosciuga i laghi delle Orobie - Foto

L’emergenza Bacini in grande sofferenza per la scarsità di piogge e la poca neve invernale. Spariti i laghetti di Cerviera, il Fregabolgia è una pozza di un metro. Chiuso il «Diavolo».

Val Cerviera, a Valbondione. C’erano. Perché la siccità di questi mesi li ha quasi prosciugati tutti (nella foto sopra uno di questi). I laghi delle Orobie sono ormai semivuoti, se non asciutti. La siccità che dura da mesi e la scarsità delle nevicate dello scorso inverno hanno trasformato molti dei bacini naturali e artificiali delle nostre montagne in poco più che grandi pozze. Tanti gli escursionisti che, sul web, in particolare domenica che le nostre montagne erano affollate, hanno inviato foto di laghi «agonizzanti».

Fregabolgia, Diavolo, Gemelli

Tra i più esemplificativi il Fregabolgia, a Carona, nei pressi del rifugio Calvi, tra i maggiori invasi Enel (quasi 5 milioni di metri cubi di acqua): quando è pieno l’acqua è alta 50 metri, ora è ridotto a circa un metro con un rilascio di cento litri al secondo contro i 1.500 di una stagione normale. Parte della muratura della diga si è anche staccata all’interno. Non sta certo meglio il vicino lago del Diavolo, sopra il rifugio Longo, sempre in territorio di Carona: qui il rilascio è quello minimo vitale, di 8 litri al secondo. Ufficialmente il lago è «chiuso». Ma sono tutti i laghi orobici a soffrire la siccità e la scarsità di innevamento invernale. Basso anche il livello di Laghi Gemelli, sopra Branzi,

Emergenza siccità, laghi di montagna

Bacini in grande sofferenza per la scarsità di piogge e la poca neve invernale. Spariti i laghetti di Cerviera, il Fregabolgia è una pozza di un metro. Chiuso il «Diavolo».

Estate «rovente»

Quella appena conclusa è stata un’altra settimana caratterizzata da temperature «roventi» come si può trarre dai dati raccolti dalle stazioni del Centro meteo lombardo distribuite sulla nostra provincia. La punta massima della giornata di domenica è stata registrata a Pontida con 37,4 gradi mentre, salendo di quota, si ha un naturale ridimensionamento passando dai 22,8 gradi del rifugio Vodala di Gromo agli 11,1 del Pizzo Coca (metri 3.050). Ovviamente queste temperature, associate alla cronica assenza di precipitazioni, hanno ridimensionato il volume d’acqua presente negli invasi artificiali o prosciugato molti laghetti naturali.

Rispetto alla scorsa settimana il livello della diga del Barbellino appare diminuito di almeno tre metri

Da un veloce confronto fotografico rispetto alla scorsa settimana sembrerebbe infatti che il livello della diga del Barbellino sia diminuito di almeno tre metri mentre proseguendo oltre il Curò continua incessante il prosciugamento dei tanti laghetti della Valle Cerviera; vista la geologia del luogo la loro evoluzione risulta infatti completamente in balia delle condizioni atmosferiche. Nei racconti della gente del luogo pare che il loro numero risulterebbe essere di undici (sebbene di dimensioni assai diverse tra loro) ma, a oggi, sarebbero solo due quelli che ancora si possono individuare. Gli altri sono ormai completamente prosciugati.

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