Da Bergamo al Monviso: «In un solo scatto 240 chilometri. Così abbiamo colto l’attimo fuggente»

GLI SCATTI. Il nostro collaboratore Mirco Bonacorsi e il torinese Valerio Minato: «Le condizioni ideali solo poche volte all’anno».

Duecentoquaranta chilometri in uno scatto. Bergamo e il Monviso a portata di teleobiettivo: è lo scenario affascinante immortalato nei giorni scorsi da due diversi punti della Bergamasca, tra Torre de’ Roveri e Villa di Serio, in un intreccio tra talento fotografico e condizioni meteo favorevoli che ha reso più «vicina» una distanza di ben 240 km. Come per Mirco Bonacorsi, collaboratore e fotografo del nostro giornale, e Valerio Minato, fotografo torinese spesso in «trasferta» anche in terra orobica. E in mezzo, tra Bergamo e il Monviso, ecco di nuovo lo skyline di Milano con i più noti grattacieli ben riconoscibili.

Come nascono immagini di questo tipo

Bonacorsi ha scattato la sua fotografia da Torre de’ Roveri: «Prima di tutto occorre guardare le previsioni meteo, soprattutto quando si parla di vento da nord, controllando le stazioni di alta montagna come Curò o Alpe Arera, ma anche quelle in pianura come Treviglio, Crema e Pavia. Tutto è legato al vento e alla posizione del sole – spiega Bonacorsi -: i giorni migliori per questa foto sono attorno al 18-19 novembre e poi il 20-21 gennaio. La posizione giusta la si trova dopo tanti sopralluoghi, lo scatto viene realizzato con cavalletto e telecomando per minimizzare qualsiasi movimento della macchina».

Gli stessi 240 km da un’altra angolazione

Valerio Minato, fotografo torinese esperto di scatti su lunghe distanze e immagini di sole e luna (per il Natale 2023, una sua immagine è stata premiata dalla Nasa come Astronomy Picture of the Day), da tempo gira l’Italia alla ricerca dell’attimo fuggente, e ha immortalato da Villa di Serio il Monviso e lo skyline milanese al tramonto: «Dal 2017 ho programmato una serie di scatti con l’utilizzo di lunghe focali, per includere in un solo frame soggetti molto lontani tra loro – ricorda Minato -. Così, nel 2018 da Torre de’ Roveri avevo fotografato il Monviso allineato con i grattacieli di piazza Gae Aulenti. Da lì nacque una nuova sfida: includere nella stessa foto anche un tramonto solare o lunare. Uno scenario più complesso, e che soprattutto richiede delle condizioni ideali di limpidezza e qualità dell’aria che si trovano solo pochissime volte durante l’anno. In questi anni ho fatto almeno dieci tentativi a vuoto in Bergamasca: poi mercoledì 20 novembre a Villa di Serio ci sono riuscito». Tra le prossime sfide, catturare il Monviso dalla Toscana o dal Veneto: da 300 km.

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