Cronaca / Valle Seriana
Venerdì 25 Giugno 2021
Covid, Lorini : «In terapia intensiva solo pazienti non immunizzati»
Al «Papa Giovanni» cinque i degenti in area critica.Contagi, ieri 4 nuovi casi e nessun decesso da 5 giorni
I dati Covid bergamaschi si contano sulle dita di una mano: ieri appena 4 positivi rintracciati, nessun decesso per il quinto giorno consecutivo e calo di un’unità dei ricoverati in provincia (sono ora 49, di cui 6 in Terapia intensiva). In picchiata anche il numero dei soggetti in isolamento obbligatorio in Bergamasca, 437 al 23 giugno (erano 633 il 16 giugno), e di quelli in isolamento fiduciario perché contatti di positivi (da 317 a 143 in una settimana).
«Servono più posti e personale»
Anche il quadro ospedaliero è in netto miglioramento. Luca Lorini, direttore dell’Unità di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ribadisce l’importanza delle vaccinazioni: «I contagi e morti in calo sono il risultato dell’innalzarsi della temperatura e della grande quota di vaccini fatti – ha puntualizzato ieri al tg di Bergamo Tv –. Nella nostra Terapia intensiva di 88 posti letto abbiamo ricavato un “pezzettino” di 7 posti, in cui ci sono gli ultimi 5 pazienti Covid. Nessuno di questi è vaccinato e bisogna rimarcarlo. Siamo stati messi alla frusta dal virus, ora dobbiamo preparare un futuro in Lombardia con un numero adeguato di posti in Terapia intensiva. Un esempio: la Bergamasca conta un milione di abitanti e offre circa 140-150 posti letto nelle varie strutture, mancano 30-40 posti. Il calcolo è semplice secondo le linee guida internazionali: 30 posti di Terapia intensiva necessitano in provincia di 30 anestesisti in più e di circa 90 infermieri formati, da Terapia intensiva. Dobbiamo prepararci, c’è ancora una grossa fetta di pazienti resistenti al vaccino per vari motivi: questo tipo di pazienti rischierà di far partire la variante Delta in maniera importante».
A Seriate un solo malato
Roberto Keim, direttore dell’Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Bolognini di Seriate, è fiducioso: «La terza ondata sta finendo. A Seriate abbiamo un solo paziente in Terapia intensiva, di 45 anni, ricoverato nei primi dieci giorni di giugno. L’altro paziente dimesso un giorno fa aveva sui 55 anni. La zona di degenza rossa di Seriate ormai è chiusa, anche se siamo pronti a riaprirla in caso di necessità. Ma il dato è confortante: per il quarto giorno consecutivo l’ospedale Bolognini di Seriate è senza ricoverati Covid nei reparti ordinari. E negli ospedali dell’Asst Bergamo Est i numeri sono gestibili. La vaccinazione a tappeto sta aiutando molto, non abbiamo più avuto anziani in Rianimazione. Ora bisogna prestare attenzione alla variante indiana, perché non si ha la certezza che sia coperta integralmente dai vaccini». E anche qui si guarda avanti: «A Seriate stiamo costruendo una palazzina Covid dove ci sarà un nuovo pronto soccorso, operativo dopo l’estate. Costruiremo 8 letti di Terapia intensiva e una sala operatoria, quindi passeremo da 8 a 16 letti di Rianimazione, nei primi mesi del 2022. Si proceda con i vaccini: il richiamo con una terza dose potrebbe essere verosimile».
Numeri in miglioramento anche negli ospedali regionali: altri 29 degenti in meno in un giorno nei reparti ordinari (321 pazienti) e 7 posti liberati nelle Terapie intensive (65 letti occupati). Questa la distribuzione dei 49 ricoverati in provincia di Bergamo: al «Papa Giovanni» sono 17 i degenti (2 in più), di cui 12 nei reparti ordinari e 5 nelle Terapie intensive; calo di due pazienti negli ospedali dell’Asst Bergamo Est, dove sono 15 i pazienti Covid: uno a Seriate (in Terapia intensiva), 6 ad Alzano, uno a Piario, 3 a Lovere e 4 a Gazzaniga; negli ospedali dell’Asst Bergamo Ovest sono 4 i degenti (tutti nel plesso di Romano); al Policlinico di Ponte San Pietro (gruppo Iob) sono 13 (uno in meno; nessuno in Terapia intensiva). Sul fronte contagi, sono 155 i nuovi positivi in Lombardia (131 il giorno prima) sulla base di 32.837 tamponi (tasso di positività 0,4%). Sono 12.502 gli attuali positivi e 12.116 in isolamento domiciliare. I decessi giornalieri sono 4 (3 vittime mercoledì).
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