Conseguenze del maltempo a Orezzo: «Temiamo di restare isolati a lungo»

VALLE SERIANA. Preoccupati abitanti e commercianti della frazione di Gazzaniga: da giovedì scorso la provinciale è chiusa per frana. L’alternativa, angusta, è solo per i residenti: «Si apra anche ai turisti». Il sindaco: «Situazione di emergenza».

«Li vede tutti questi tavoli? Ecco, di solito si riempiono di gente che arriva da fuori paese, anche da Bergamo. Ora sono deserti. Sabato sera c’era metà delle presenze. Siamo preoccupati: speriamo che il problema venga risolto al più presto, perché le spese sono rimaste le stesse, ma le entrate languono». Tarcisio Merelli ha 86 anni e dal ’59 trascorre le sue giornate qui, alla «Penzana del Merel», l’unico ristorante pizzeria di Orezzo, ora gestito dal figlio Efrem, già campione italiano di slalom gigante, e dalla nuora Laura.

Per il maltempo la provinciale è stata chiusa

Da giovedì scorso i 700 abitanti di questa località adagiata sulle pendici del monte Cedrina si sentono di fatto isolati: la provinciale 41 che arriva dal capoluogo Gazzaniga passando per Masserini è interrotta all’altezza di un tornante dove l’asfalto ha cominciato a cedere verso valle. Una frana che si sta ancora muovendo, come confermano da Comune e Provincia, e che viene monitorata quotidianamente dai tecnici di Bergamo, anche grazie ad alcuni segni sull’asfalto, ferito da diverse crepe, alcune allargatesi fino a una trentina di centimetri.

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Un cordolo temporaneo impedisce poi di far arrivare l’acqua piovana proprio contro il muro del tornante. Motivo per cui, verso e dal borgo possono spostarsi esclusivamente i residenti, usando l’unica alternativa alla provinciale: è stato attivato un senso unico alternato lungo via Gromplano, poco più di una mulattiera asfaltata che permette però di saltare il tornante chiuso alla circolazione. E meno male che l’alternativa, anche se scomoda, c’è: in caso contrario si sarebbe dovuta utilizzare il proseguio della provinciale 41 verso Amora e Selvino. Da lì, però, ci vuole quasi un’ora per arrivare a Nembro. Invece in via Gromplano l’attesa al semaforo è di dieci minuti: i residenti ci sono abituati e ieri un minivan l’ha pure imboccata in retromarcia per meglio affrontare una curva a gomito decisamente ostica. Per chi arriva da fuori non è certo un biglietto da visita invitante: sicurezza e dimensioni della via hanno quindi spinto il Comune a vietarne la percorrenza a chi non abita a Orezzo.

La preoccupazione dei residenti di Orezzo

«Io mi auguro che venga invece data la possibilità di salire e scendere anche a chi è diretto alle attività commerciali – confida Tarcisio Merelli –: una situazione così non l’abbiamo mai vissuta, neppure durante l’alluvione del ’72». Il figlio della sorella Gemma, Marco Ruggeri, è il proprietario del terreno proprio sotto il tornante: «Siamo preoccupati e la Provincia deve intervenire al più presto, perché quel muro è a secco e rischia di cedere – spiega Gemma –: temiamo di perdere tutti i turisti che arrivano qui a Orezzo, chiamato il paese del sole perché c’è sempre il sole». Evidentemente solo un modo di dire, visto che in realtà ieri l’abitato era letteralmente avvolto dalle nuvole e cadeva una fitta pioggia, che i residenti temono possa andare a peggiorare la situazione.

E anche dalle parti dell’unico minimarket del borgo, sempre sulla provinciale 41, nel tratto in

cui si chiama via Don Sturzo, i titolari Nadia Gusmini e il marito Bruno Ghilardini sono preoccupati: «Siamo qui dal 1987 e da quando la strada è chiusa abbiamo perso il 30% della clientela, ovvero tutta quella di passaggio – spiega Nadia –: i camion non ci consegnano la merce e ci dobbiamo arrangiare a scendere a prenderla. Se dovesse durare anni questa situazione, sarebbe davvero dura. Però era anche da quattro anni che le infiltrazioni nel muro del tornante franato erano state segnalate: non si poteva intervenire prima?». Davanti alla parrocchiale ci sono due giovani: «L’aspetto peggiore è che non si saprà quanto questo disagio durerà», confida Giorgio, 24 anni. Purtroppo l’abitato ha registrato anche il fenomeno dello sciacallaggio: una villetta a trecento metri dalla frana è stata visitata dai ladri martedì, mentre gli inquilini erano al lavoro a Leffe. Due uomini, stando ai testimoni, arrivati con una Fiat Panda bianca.

«Ci vuole purtroppo pazienza, perché c’è da capire quando la frana si assesterà – spiega il sindaco di Gazzaniga, Mattia Merelli, originario proprio di Orezzo e anche ieri sul posto –: è chiaro che siamo in una situazione di emergenza e come tale va affrontata. Come Comune e Provincia siamo subito intervenuti chiudendo la provinciale e attivando il semaforo sulla strada alternativa, forse scomoda ma che sta consentendo di non lasciare isolata la località. Dai primi rilievi pare che a cedere non sia in realtà il muro di contenimento del tornante, tra l’altro rafforzato una ventina di anni fa, ma proprio il terreno sotto la strada, costruita un secolo fa su terra magari di riporto. Di certo l’intervento che si deciderà di fare dovrà essere risolutivo».

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Sab ha intanto spostato a valle della frana la fermata del bus, raggiungibile con un sentiero dai circa 15 studenti di medie elementari pendolari nel capoluogo. A non avere problemi ad arrivare a Orezzo ieri è stato invece un gregge di 500 pecore che circondava l’abitato, regalando uno scampanellio tipico da clima montano. «Una frana? Non ne so niente. Noi passiamo dai campi – confida il pastore –. Siamo arrivati da un’altra valle qui vicino, ma non mi chieda quale: io sono romeno».

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