Confesercenti, appello a sindaci e consiglieri: salviamo i piccoli negozi

Commercio. Ogni giorno si abbassano saracinesche, la lettera del presidente Terzi ai neo eletti in Regione: serve una fiscalità di vantaggio, senza gli esercizi di vicinato non avranno futuro. Leggi di più su L’Eco di Bergamo in edicola sabato 25 febbraio.

Un altro negozio di vicinato della Bergamasca, l’ennesimo degli ultimi anni, abbassa le serrande per sempre. Un tema, quello della chiusura dei piccoli negozi di paese, che preoccupa fortemente Confesercenti: per questo giovedì 23 febbraio il presidente Antonio Terzi ha inviato una lettera aperta ai neo eletti Consiglieri regionali per sollecitarli sul tema della sempre più grave e consistente perdita di negozi di vicinato in tutti i Comuni.

«Casale di Albino perde anche l’ultimo negozio rimasto – si legge nella lettera –. Un evento che ormai non fa più nemmeno notizia, relegato alla sensibilità locale più ristretta. Eppure, questo come molti altri casi, contribuisce a incrementare numeri che dovrebbero preoccupare tutti, ben evidenziati da una recente ricerca di Confesercenti nazionale che certifica che, ogni ora, due esercizi di vicinato abbassano le serrande». E preoccupati sono anche gli amministratori locali: «Qualcuno ci chiede ora, tardi ormai, come può aiutare i propri commercianti in difficoltà. Togliere qualche tassa locale non basta più, il tema è di una tale portata che forse solo un cambiamento strutturale delle politiche di sostegno e delle prospettive può servire. Negli anni si è sviluppato un movimento politicamente trasversale che ha affidato le sorti dell’offerta commerciale al libero mercato. Che, non si sa bene per quale motivo, dovrebbe garantire il miglior equilibrio possibile. Visto che gli effetti sono questi, mi chiedo se il venir meno dei servizi sul territorio va considerato come evento virtuoso? O come effetto collaterale di un quadro positivo?».

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