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Cronaca / Valle Seriana
Mercoledì 12 Febbraio 2025
Clusone, inclusione lavorativa e non solo per 19 giovani arrivati dall’Etiopia
LA STORIA. Hanno tra i 18 e i 25 anni: «È una bella esperienza. Qui ci sentiamo accolti, come a casa».
Nel cuore della Pineta di Clusone, nella Casa dell’Orfano, 19 ragazzi tra i 18 e i 25 anni provenienti dall’Etiopia, grazie a un progetto promosso dalla Fondazione istituto tecnico superiore per le nuove tecnologie della vita e Confindustria Bergamo sono al centro di un progetto di inclusione lavorativa, sposato anche dal Rotary club Città di Clusone.
I giovani, tutti diplomati o laureati, sono protagonisti con altri 54 di un progetto internazionale di alta formazione tra Italia, Etiopia, Egitto e Tunisia, della durata di 18 mesi, finalizzato alla formazione di personale qualificato nei settori chimico-farmaceutico, biomedicale e degli impianti industriali. Un’iniziativa che alterna formazione in aula a tirocini e risponde alla crescente domanda di competenze e professionisti in questi ambiti.
«È un posto bellissimo, le persone sono accoglienti e ci sentiamo parte di una comunità. Ora l’obiettivo è finire al meglio questo percorso», raccontano
«Ci sentiamo accolti»
Dei 73 ragazzi coinvolti (50 uomini e 23 donne), 19 risiedono da fine novembre a Clusone, gli altri a Bergamo, Brembate e Treviolo. Nei giorni scorsi alla Casa dell’Orfano, con i promotori del progetto, il Rotary di Clusone e il mediatore culturale hanno raccontato la loro esperienza: durante la settimana fanno i pendolari, su e giù per la statale 671 in pullman per raggiungere l’istituto Natta a Bergamo. «Ci alziamo alle 5, il pullman passa alle 6.30, alle 8 abbiamo lezione e si torna a casa verso le 17/18, poi si studia. Nel weekend restiamo qui, passeggiamo e andiamo verso il paese. Sono tutti amichevoli – racconta in un perfetto inglese Fick, 18enne neo diplomato al liceo scientifico in Etiopia –, è una bella esperienza, ci sentiamo accolti, come a casa». Per Getahun, 22 anni, laureato in farmacia all’inizio l’impatto con Clusone era stato forte: «Quando dalla casa del giovane a Bergamo siamo stati trasferiti a Clusone abbiamo temuto di essere un po’ isolati - ha detto –, invece è un bellissimo posto, le persone sono accoglienti e ci sentiamo parte di una comunità. Ora l’obiettivo è finire al meglio questo percorso. Qui stanno investendo sulla mia formazione quindi vorrei restare». Anche per Wendmeneh, 19 anni, l’obiettivo è crescere, trovare un lavoro ma pensare anche alla propria terra. «Ringraziamo la Fondazione It e Confindustria per l’opportunità e il Rotary per l’accoglienza e la vicinanza» ha detto il giovane ricordando in particolare il panettone condiviso durante le feste. Il coinvolgimento del Rotary clusonese è legato soprattutto alle competenze linguistiche «abbiamo investito in un’app che attraverso l’intelligenza artificiale simula situazioni reali che facilitano l’apprendimento della lingua italiana – ha spiegato il presidente Paolo Fiorani –. Il nostro obiettivo è agevolare l’inclusione dei ragazzi, aiutarli a inserirsi nel mondo del lavoro ma anche nella comunità».
Per Giuseppe Nardiello di Its il progetto, nato alcuni anni fa grazie agli accordi costruiti tra Italia e Africa, è vincente: «Ora vogliamo aiutarli anche a integrarsi proponendo varie attività anche sportive con coetanei» ha spiegato. Per la presidente di Confindustria, Giovanna Ricuperati, il progetto è un «modello di integrazione lavorativa che guarda al futuro. Un progetto finalizzato ad attrarre giovani offrendo loro un percorso formativo e lavorativo di alta qualità unito all’inclusione lavorativa e sociale».
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