Cicloturismo per tutti: sul Serio tracciato di 18 km «promosso»

ALBINO. La ciclabile dalla Teb fino al Parco paleontologico di Cene e la Valle del Lujo testata con handbike e joelette.

Giornata di ricognizione dei percorsi e di formazione sul campo, venerdì ad Albino, all’interno del progetto «Orobikeando». Le opportunità per il movimento su piste ciclabili e strade agro-silvo-pastorali delle persone con disabilità sono state al centro dell’esperienza proposta venerdì pomeriggio, che ha coinvolto alcuni ragazzi disabili, ma anche un gruppo di studenti della Scuola di alta formazione dell’Università di Bergamo, in particolare del corso Sportour, management dello sport per lo sviluppo di ecosistemi territoriali sostenibili. All’interno del progetto «Orobikeando» - lanciato da diversi Gal per promuovere i territori e i prodotti enogastronomici attraverso i percorsi ciclabili - si innesta la sua versione 2.0, che mira proprio all’a ccessibilità dei percorsi. «Questa scelta permette di integrare la fruizione sostenibile del territorio con un’importante dimensione inclusiva, garantendo che i benefici di questo sviluppo ricadano su tutta la comunità», ha detto Alex Borlini, presidente del Gal Presolana e Laghi bergamaschi.

La ricognizione di un tracciato di 18 km

I giovani dell’Università di Bergamo, i membri di Skipassion, con i rappresentanti di Gal e Promoserio, si sono trovati venerdì al parcheggio nei pressi della stazione Teb di Albino, da dove sono partiti per un tour lungo la pista ciclabile che li ha condotti al Parco paleontologico di Cene e all’agriturismo Martinelli in Valle del Lujo, prima di rientrare ad Albino, dove si è svolto, nel tardo pomeriggio, un momento formativo. Il loro tour ha permesso di fare una ricognizione di un tracciato da 18 km interamente accessibile anche con handbike, che va ad arricchire l’offerta turistica del territorio. «Ad Albino abbiamo poi dato una dimostrazione dell’uso dei diversi ausili per il cicloturismo accessibile anche per persone con disabilità, come l’handbike e la joelette - spiega Marco Zanotti, dell’associazione Skipassion -. La joelette con assistenza elettrica è un ausilio che permette di muoversi praticamente ovunque, anche su percorsi stretti e con salite impegnative; le handbike sono adatte invece per percorsi con una buona larghezza, anche se sterrati».

«La montagna per tutti»

Il lavoro di Skipassion, che dal 2019 ha avviato il progetto “La montagna per tutti”, mira soprattutto alla sensibilizzazione di enti pubblici e privati per ottenere i fondi che permettano l’acquisto di sempre più strumenti da mettere a disposizione delle persone con disabilità, oltre che alla mappatura dei percorsi accessibili. «Abbiamo già portato le carrozzine in tante rifugi- prosegue Zanotti -. Ci piacerebbe riuscire ad acquistare e mettere a disposizione ancor più mono sci, joelette, carrozzine e hand-bike». «Siamo contenti di aver inserito l’e-bike tour accessibile tra i progetti formativi del nostro corso di perfezionamento Sportour - ha commentato invece Federica Burini, direttrice del corso -. È importante che il manager dello sport, figura professionale nuova che stiamo formando all’Università di Bergamo sia in grado di capire i diversi bisogni degli abitanti quando praticano sport e possa supportare le istituzioni a trovare soluzioni adeguate anche all’interno dei percorsi ciclo-pedonali per renderli accessibili a tutti».

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