Aviatico: ferma da gennaio l’ovovia del Poieto. «Per lavori straordinari»

LAVORI IN CORSO. Si fanno sempre più grigie le prospettive del Monte Poieto. L’ovovia che sale dall’altopiano di Selvino-Aviatico e il rifugio, collocato a 1.375 metri di quota, secondo quanto si legge sul sito ufficiale sarebbero «chiusi per lavori straordinari fino a nuova comunicazione». Le strutture hanno chiuso a metà gennaio, subito dopo le festività natalizie.

Ma i lavori che sarebbero necessari per consentire la loro riapertura sembrano ben lontani. La società che controlla ovovia e rifugio è la partecipata «Monte Poieto srl», le cui quote appartengono per il 44% al Comune di Aviatico e per il 56% alla «Sviluppo Monte Poieto» di Stefano Dentella, ex sindaco, che ha acquisito la maggioranza delle quote della società proprio quando era alla guida del paese.

Il condominio sul Poieto

Sul Poieto, insieme al rifugio, sorge anche un condominio con una decina di appartamenti. Lo scorso 14 dicembre un sopralluogo dei Vigili del fuoco al rifugio ha ravvisato la presenza di una centrale termica priva della Segnalazione certificata di inizio attività, l’installazione di un impianto con tre bidoni di gas gpl non conforme alle norme e la mancanza del controllo di prevenzione incendi. I Vigili del fuoco hanno lasciato al gestore 60 giorni per provvedere a sistemare la situazione, limitando nel frattempo la capienza dell’attività a 25 persone.

Le segnalazioni dei condòmini circa i problemi di sicurezza della struttura risalgono al gennaio 2019. Anche il prefetto di Bergamo aveva scritto al Comune e ai Vigili del fuoco per segnalare problemi ai dispositivi antincendio e la presenza anomala delle bombole di gas. Oltre agli interventi necessari al rifugio, anche l’ovovia avrebbe bisogno della revisione generale. «Potrebbe rimanere aperta solo fino a giugno – ricorda il sindaco di Aviatico, Mattia Carrara –. Poi per continuare avrebbe bisogno della revisione generale, il cui costo è di circa 150-200mila euro». Una cifra che si aggiunge a quella per gli impianti del rifugio. E sembra difficile che la società possa affrontarla. «Ha un mutuo da pagare nei prossimi vent’anni, che ammonta a circa 1,2 milioni di euro». Il Comune, lo scorso 31 gennaio, ha espresso un parere contrario circa il Bilancio della società, sottolineando come sia stato presentato fuori dai termini di legge e chiedendo informazioni (non avute) circa i crediti esigibili che compaiono a Bilancio, senza che sia nota la natura del credito e chi siano i creditori.

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