Cronaca / Valle Seriana
Mercoledì 13 Maggio 2020
Ardesio e Parre in lacrime
A 9 mesi si è spenta la piccola Eva
Dopo la nascita le era stata diagnosticata una grave malattia. La bambina, che era stata battezzata a Bani, si è spenta a soli nove mesi.
Una vita appena sbocciata e spezzata troppo presto, a causa di una gravissima malattia che era stata diagnosticata dopo la nascita. Una malattia grave e terribile, per la quale non c’è cura. Nelle prime ore di martedì 12 maggio se n’è andata, a soli 9 mesi, Eva Cominelli, che solo per pochissimo tempo ha potuto vivere nella casa di Ardesio con mamma, papà e il fratello Cristian, di 6 anni.
La piccola era nata il 9 agosto 2019, e sin da subito aveva manifestato gravi problemi di salute, tanto da essere costretta a trascorrere i primissimi mesi in ospedale, prima al «Bolognini» dove era nata, poi al «Papa Giovanni» di Bergamo. In autunno i genitori l’avevano potuta portare a casa per un po’ e in quel periodo la piccola aveva ricevuto il Sacramento del battesimo, nella chiesa parrocchiale di Bani di Ardesio, frazione nella quale ha origine la famiglia materna di Eva.
Le sue condizioni si erano però poi aggravate, a causa della malattia genetica neurodegenerativa che le era stata diagnosticata, una malattia molto rara: solo pochissimi casi sono stati segnalati al mondo.
Visto il peggioramento, Eva era stata ricoverata di nuovo in ospedale e da qualche tempo si trovava presso la casa di cura «Amoris Laetitia» di Bergamo, struttura della diocesi di Bergamo gestita dalla Fondazione Angelo Custode, che accoglie bambini affetti da gravi patologie e offre assistenza alle loro famiglie. «Un grande grazie – dice Nadia Filisetti, mamma di Eva – lo dobbiamo alla casa di cura Amoris Laetitia per le cure prestate a nostra figlia in questi mesi».
La solidarietà
Sin da subito la solidarietà riservata alla piccola, a mamma Nadia e papà Walter è stata tanta. Il Comune di Ardesio, per due mesi, si è fatto carico della retta mensile da versare alla struttura che ospitava Eva.
Anche la comunità di Parre, paese d’origine del papà della piccola, si era mobilitato per sostenere la famiglia. «Durante il cammino quaresimale – racconta don Armando Carminati, parroco di Parre – avevamo indetto una raccolta, denominata “Il pozzo di Eva”, con lo scopo di sostenere la famiglia della bambina in vista del suo rientro a casa. Erano infatti diverse le attrezzature e le cure necessarie per garantirle l’assistenza del quale necessitava. C’era stata davvero moltissima solidarietà per la piccola, da parte di tutta la comunità e anche dei colleghi del papà».
«Eva si trovava nella struttura da inizio febbraio – racconta don Alberto Monaci, sacerdote che opera nella casa di cura “Amoris Laetitia”, fornendo supporto spirituale alle famiglie dei bambini ricoverati -, ed il suo è stato sicuramente un percorso intenso insieme ai genitori e il fratellino, che ogni tanto veniva a trovarla in struttura. Nell’ultimo mese si era aggravata, ma la speranza dei genitori non si è mai affievolita, fino alla fine. Oltre alle cure, è stato fornito anche un supporto psicologico e spirituale. I genitori trascorrevano parecchio tempo con lei, cercando di non trascurare nemmeno il fratellino Cristian».
Nel pomeriggio di mercoledì 13 maggio, nel cimitero di Ardesio, alle 15, si terrà una piccola funzione religiosa per dare l’estremo saluto alla piccola.
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