Anziani fragili, in montagna i vaccini arrivano con l’équipe Carisma

Alta Val Seriana e Val di Scalve, medici e infermieri della Rsa di via Gleno hanno accettato la missione. La spedizione partirà giovedì 13 maggio.

La spedizione partirà giovedì mattina di buon’ora, a bordo di un camper messo a disposizione dall’Ats. Destinazione, alcuni piccoli centri dell’Alta Valle Seriana e della Val di Scalve. Ci sono da vaccinare a domicilio una trentina di anziani fragili che aspettano il vaccino da settimane, ma che sono rimasti esclusi fino ad ora perché i medici di famiglia di quelle zone (che peraltro soffrono da tempo di una carenza di medici di base già in condizioni normali) non hanno aderito alla campagna di vaccinazione a domicilio, che ha preso il via in provincia di Bergamo da circa un mese. A compiere la missione sarà un’équipe di quattro medici e altrettanti infermieri della Fondazione Carisma di Bergamo; non proprio uno spostamento agevole per il personale sanitario abituato a operare in città e nei Comuni dell’hinterland. «Ma questo è il momento di rimboccarsi le maniche e non ce la siamo sentita di rimanere fuori».

A spiegare perché saranno proprio medici e infermieri della casa di riposo di via Gleno a salire fino in alta valle a vaccinare, è il presidente della Fondazione Carisma, Fabrizio Lazzarini: «In un periodo di bisogno come questo abbiamo accettato volentieri di partecipare alla campagna – dice –. Il nostro è un ente che è sempre attento alle necessità delle persone e così abbiamo voluto dare una mano non solo per le zone limitrofe alla città, ma anche per quei territori che purtroppo sono rimasti scoperti».

La prima richiesta di aiuto è partita dall’Ats intorno alla metà di aprile: i medici di medicina generale che hanno accettato di vaccinare a domicilio le persone estremamente fragili sono meno di 300, vale a dire neanche la metà di quelli che operano nella nostra provincia. Sui circa diecimila bergamaschi che hanno bisogno di ricevere il vaccino a casa, cinquemila sono rimasti dunque esclusi e l’Ats si è dovuta organizzare chiedendo l’intervento di associazioni, medici, fondazioni e Usca che operano sul territorio. E un mese fa ha bussato anche alla porta della Fondazione Carisma: «In un primo momento – dice ancora Lazzarini – avevamo dato la nostra disponibilità per una sola unità (un medico e un infermiere, ndr); poi vista la richiesta elevata e la necessità di vaccinare il più in fretta possibile, abbiamo deciso di rendere più incisivo il nostro intervento e di mettere al servizio tutto il personale medico e infermieristico che si è dichiarato disponibile per questa iniziativa».

Le vaccinazioni effettuate dal personale della Fondazione Carisma nelle case dei bergamaschi sono iniziate il 19 aprile e proseguiranno finché anche l’ultimo dei 500 utenti che sono stati presi in carico non avrà ricevuto la seconda dose del vaccino. «Per noi si tratta di uno sforzo importante, poiché abbiamo già attivi i servizi di assistenza domiciliare integrata e cure palliative – spiega Laura Bugada, coordinatrice infermieristica dell’Adi di Fondazione Carisma –. Abbiamo iniziato con la somministrazione di 30 dosi alla settimana, ma col tempo il nostro impegno è triplicato e ora arriviamo a somministrare 90 dosi la settimana».

Giovedì prossimo la spedizione in Alta Valle Seriana e in Val di Scalve riguarderà circa 30 pazienti, ed eventualmente i loro familiari e assistenti (i cosiddetti «caregiver»), vale a dire tutti coloro che hanno bisogno del vaccino in quelle zone. «Se ci sarà bisogno – conclude Lazzarini – saremo pronti a vaccinare anche altrove. Noi eravamo disponibili anche ad aprire anche un centro vaccinale nella nostra struttura per i parenti dei nostri ospiti, che ancora non possono ricevere visite, ma la Regione ha deciso di no. L’avremmo fatto con lo spirito di solidarietà che ci contraddistingue e pensando soprattutto al fatto che più in fretta si vaccina e prima riusciremo a tornare alla normalità».

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