Annegato in Indonesia, la salma di Matteo sarà in Italia giovedì

PRADALUNGA. Mamma e fratello giunti alle isole Gili. Il funerale sarà fissato dopo il rimpatrio del feretro. Bergamelli, 33 anni, era intento a fare snorkeling.

Salvo intoppi burocratici dell’ultimo minuto, sarà riportata in Italia giovedì 5 agosto la salma di Matteo Bergamelli, il panettiere di 33 anni, di Pradalunga, morto domenica scorsa in Indonesia, annegando mentre faceva snorkeling. L’altro giorno, la mamma e il fratello sono infatti partiti per le isole Gili, l’arcipelago teatro della tragedia, per seguire in prima persona le pratiche per il rimpatrio.

Rimpatrio che dovrebbe appunto avvenire nella giornata di giovedì, quando rientreranno – sullo stesso volo, stando a quanto è stato perlomeno pianificato – anche i familiari. Soltanto a quel punto potranno essere fissati i funerali, probabilmente celebrati sabato, sicuramente nella parrocchiale di Pradalunga, il paese dove Bergamelli aveva vissuto per tutta la vita, in via Fara 29, dove abitava con i genitori e il fratello. Aveva di recente comprato una casa per trasferirsi a vivere da solo, in Borgo Palazzo a Bergamo: lo avrebbe fatto una volta tornato proprio dalla vacanza, in solitaria, in Indonesia.

Il viaggio in Indonesia

Era partito lo scorso 17 agosto e sarebbe dovuto rientrare lunedì 2 settembre dall’Indonesia: un viaggio agognato da Matteo, che amava la natura e l’avventura e spesso, durante le ferie dall’attività di panettiere all’Esselunga di Nembro, partiva per viaggi organizzati anche senza conoscere in precedenza i partecipanti: un modo di fare turismo molto diffuso tra i giovani, che puntano così a fare amicizie nuove proprio durante i viaggi stessi.

Per la seconda metà di agosto Bergamelli aveva scelto le isole Gili, un paradisiaco arcipelago caratterizzato da una invidiabile barriera corallina e da un progetto di ripopolamento delle tartarughe marine. Proprio ciò che il trentatreenne stava osservando domenica l’altra, 25 agosto, a filo dell’acqua con il boccaglio – secondo quanto prevede appunto lo snorkeling –, quando qualcosa è andato storto: un malore, un errore, un problema al boccaglio stesso. Per stabilirlo con esattezza le autorità locali hanno disposto l’autopsia, eseguita proprio in questi giorni, ma i cui esiti non sono ancora noti: serviranno probabilmente anche ulteriori accertamenti successivi.

I primi a soccorrere il turista bergamasco sono stati gli altri partecipanti all’uscita in barca: sei persone, tra cui anche un medico, che hanno dato subito l’allarme. Si trovavano in quel momento in un punto di mare dove era possibile osservare la flora e la fauna subacquee. Non è però ancora noto se in quel punto l’acqua fosse profonda e a quale profondità si trovasse Matteo quando si è verificata la tragedia che gli è costata la vita.

Anche i colleghi di Bergamelli si sono detti frastornati per l’accaduto: «La famiglia Esselunga si stringe al dolore in segno di lutto. Riposa in pace Matteo» è quanto apparso sul gruppo social «Recensione prodotti Esselunga».

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