Ancora lettere calunniose: «Basta, Castione non è questo»

IL CASO. Il parroco ha scritto a nome della comunità contro chi recapita missive diffamatorie e anonime ai commercianti.

Le prime lettere anonime hanno iniziato a circolare in paese, a Castione della Presolana, nei primi mesi dell’anno, in coincidenza con la spaccatura nella Giunta comunale, ma l’increscioso fenomeno non si è arrestato nemmeno dopo la caduta dell’Amministrazione guidata dal sindaco Angelo Migliorati (nel cuore della scorsa estate, il 31 luglio) e il conseguente commissariamento del Comune.

Ancora nei giorni scorsi diversi commercianti e non solo si sono trovati nella cassetta della posta missive senza firma, che contengono insulti e accuse infamanti. A raccogliere la voce dello sdegno, per un’iniziativa di condanna, è stato nelle scorse ore il parroco di Castione, don Stefano Pellegrini, che ha preso l’iniziativa opposta: una lettera aperta, con le firme di tutti quanti vorranno associarsi, per dire basta e richiamare all’unità.

«Me ne sono trovato anch’io diverse nella cassetta della posta», riferisce il parroco, don Pellegrini

Le prime lettere anonime avevano come mirino per lo più i membri dell’Amministrazione comunale e i funzionari del Comune, ma anche imprenditori del territorio. «Quando in primavera sono tornato a Castione, dopo alcuni mesi di convalescenza in ospedale, me ne sono trovato anch’io diverse nella cassetta della posta», riferisce il parroco, don Pellegrini.

Ancora nelle settimane scorse sono arrivate, in primis ai proprietari di locali pubblici come i bar, lettere calunniose c ontro diverse famiglie e persone del paese, ultimamente non più legate all’Amministrazione.

Diverse persone nei mesi scorsi hanno sporto denuncia contro ignoti ai Carabinieri di Clusone, ma questo pare non aver convinto l’anonimo a fermare la macchina del fango.

La lettera per dire basta

«La reazione di tanti è stata di disgusto nel silenzio - dice don Pellegrini -. Ho proposto all’equipe pastorale che fossero le parrocchie a prendere una posizione su queste lettere anonime: come comunità siamo abituati a non girarci dall’altra parte. Castione vuole far sentire la propria voce, che non è quella di uno che scrive lettere anonime, ma quella di tanti che lavorano insieme per il bene della comunità».

Da qui la lettera affissa sabato 16 novembre fuori dalle chiese di Castione, Bratto e Dorga e diffusa sui canali social dell’Unità pastorale, con la proposta, aperta a tutti, di sottoscrivere l’appello, firmandola dopo le Messe.

«Uno stillicidio di fango e menzogne che sporca, ferisce le persone, avvelena legami e relazioni», dice il documento in riferimento alle lettere anonime. «Come comunità cristiana - ricorda - condanniamo queste missive, nella forma e nei contenuti, e condanniamo senza se e senza ma l’autore delle lettere: il nostro paese merita di meglio che questo crescendo velenoso».

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