Alzano piange Luigi Ghilardi: «In ospedale era un’istituzione»

IL LUTTO. Era lo storico portinaio del «Pesenti Fenaroli». S’è spento a 72 anni. Abitava a Nembro e si muoveva in carrozzina. L’ex dg Amadeo: «Insegnava a stare al mondo». Il nipote Davide: «Brillante e positivo». L’assessore Morbi: «In Comune portava idee per abbattere le barriere architettoniche».

Ero lo storico portinaio dell’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo, dove lo ricordano per il sorriso e i modi brillanti. Nel presidio ospedaliero aveva lavorato per circa trent’anni, fino alla pensione, entrando nel cuore di tutto il personale. Luigi Ghilardi, di Nembro, è morto lunedì sera, lasciando un vuoto nei due paesi seriani in cui era molto conosciuto. Aveva compiuto 72 anni lo scorso 20 febbraio.

«Era brillante e positivo»

«Il giorno successivo, venerdì 21, allarmati dal fatto che non rispondeva più ai messaggi e alle chiamate sul telefono siamo andati a casa sua, in via Camozzi, dove lo abbiamo trovato riverso in circostanze da chiarire», raccontano i parenti. Trasportato in ospedale a Seriate, è rimasto ricoverato per dieci giorni, fino a lunedì, quando s’è spento. Ghilardi, per tutti «Gigi», lascia nel dolore i fratelli Romano, Giuseppe ed Emanuela, i sette nipoti e i parenti tutti, oltre ai numerosi amici ed ex colleghi che ora ne piangono la scomparsa. I funerali saranno celebrati giovedì 6 marzo, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Nembro, partendo dalla Casa del commiato in via Roma 9 ad Albino, dove è stata composta la salma. Ieri in molti hanno visitato la camera ardente del 72enne, stringendosi al dolore della sua famiglia. «Si muoveva con stampelle e carrozzina a causa di una poliomielite che lo aveva colpito da giovanissimo – ricorda il nipote Davide Salvi –. Era brillante, positivo, allegro e indipendente. Girava sempre in paese, dove lo conoscevano davvero tutti. Ed era un grandissimo tifoso dell’Atalanta».

«Aveva sempre un sorriso e una parola per tutti. Era la memoria storica dell’ospedale, un’istituzione, tutti lo conoscevano. Sono andata in pensione nel 2019, lui qualche anno prima, ma siamo comunque rimasti in contatto»

«La memoria storica dell’ospedale di Alzano»

Il lutto per la scomparsa di Ghilardi ha colpito l’ambiente dell’ospedale di Alzano: «Nonostante le menomazioni era sempre presente e positivo – ricorda il dottor Amedeo Amadeo, già direttore generale dell’allora Azienda ospedaliera “Bolognini” di Seriate (attuale Asst Bergamo Est) dal 2000 al 2015 –. Una persona allegra, con cui ho condiviso tanti anni di ospedale, instaurando un bel legame. Amava tantissimo il suo lavoro e non faceva pesare la sua situazione. Insegnava a stare al mondo». Parole d’affetto anche da parte di Gabriella Carrara, nembrese, già responsabile del personale non medico (quindi infermieri ed anche portinai) dell’ospedale di Alzano, dal 1992 fino al 2019: «Una persona davvero buona – ricorda Carrara –. Aveva sempre un sorriso e una parola per tutti. Era la memoria storica dell’ospedale, un’istituzione, tutti lo conoscevano. Sono andata in pensione nel 2019, lui qualche anno prima, ma siamo comunque rimasti in contatto».

«Portava idee per abbattere le barriere architettoniche»

Cordoglio da parte delle comunità di Alzano e Nembro, strette al dolore della famiglia. «Il signor Luigi è stato il volto del Pesenti Fenaroli per decenni, ne sembrava il proprietario tanto aveva padronanza di ogni luogo e situazione – commenta il sindaco di Alzano, Camillo Bertocchi –. Trasmetteva un senso di grande serietà e diligenza». «Ho un ottimo ricordo del signor Ghilardi – commenta Matteo Morbi, assessore ai Lavori pubblici a Nembro –. Spesso e volentieri veniva in Comune a parlare o con me o con il sindaco o con tutti e due, ci portava le sue idee e soluzioni per eliminare alcune barriere architettoniche e migliorare l’accesso, per i disabili, dei locali e delle attività sul territorio. Alcune soluzioni da lui proposte sono state adottate. Veniva a parlare con gentilezza e senza troppe pretese, portando buone idee».

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