Addio a Franca e Giuseppe Giudici, una vita insieme in pasticceria a Clusone

LA STORIA. Morti a distanza di 21 giorni, fino al 1992 sono stati l’anima del negozio di piazza Uccelli.

Una vita trascorsa sempre insieme, nella storica «Pasticceria Giuseppe Giudici» di piazza Uccelli che ancora conserva sulla facciata del caratteristico palazzo l’insegna dell’attività chiusa ormai da tanti anni: se ne sono andati quasi insieme, a distanza di soli 21 giorni, il pasticcere Giuseppe Giudici e la moglie Franca Vitali. Lui, malato da tempo, è morto sabato 18 novembre e aveva 89 anni, lei che si era ammalata nell’ultimo periodo, lo ha raggiunto sabato 7 dicembre, dopo sole tre settimane.

Sempre insieme, nella vita privata e nel lavoro

Molto conosciuti a Clusone e sul territorio per l’attività che li aveva visti lavorare insieme per tanti anni e fino al 1992, erano due persone cordiali e gentili. Il loro «Dolce Fanzago», una rivisitazione del panettone che veniva prodotto tutto l’anno («Ad ogni ora, in ogni stagione, una dolce tradizione»), ai tempi era un dolce tipico della città che omaggiava l’Orologio simbolo di Clusone, tanto che era stato menzionato da alcuni critici e citato anche in un articolo del 1981 su «Il Monferrato» dove si parlava di un itinerario tra le bellezze bergamasche.

Nel 1960 Giuseppe e Franca si sposarono e iniziarono a lavorare insieme. Poi arrivarono i figli

La storia dell’attività

Con i coniugi Giudici se ne va anche un pezzo di storia della città. Giuseppe e Franca, come ricordano le figlie Camilla, che vive e lavora in Germania, ed Elena che vive invece a Milano, «si erano conosciuti da giovanissimi - i nonni paterni avevano il caffè Scotti (aperto nel 1900 vicino a Piazza dell’Orologio) - mamma abitava in piazza Sant’Anna, lui l’aveva notata e poi si era deciso ad avvicinarla». Nel 1956 Giuseppe aprì al civico 19 della vicina via Marconi la prima pasticceria. Nel 1960 Giuseppe e Franca si sposarono e iniziarono a lavorare insieme. Poi arrivarono i figli: Enzo (morto nel 1978, giovanissimo), Elena e Camilla. L’attività fu trasferita nel 1970 al civico 1 di piazza Uccelli dove si ingrandì, qui infatti gli spazi erano molto più ampi: a piano terra c’era la pasticceria con alcuni tavolini dove gustare ad esempio i famosi cannoncini, i krapfen, il dolce di Fanzago, un lievitato glassato con pasta d’amaretto, una glassa veneziana più soffice del panettone, come descrivono le cronache del tempo. Sotto c’era la cantina e al piano primo il laboratorio. Anche il sindaco Massimo Morstabilini ricorda quando quell’edificio nel cuore della città era la pasticceria Giudici, «un’attività storica di Clusone». Qui hanno vissuto i due coniugi per tanti anni. «Mamma e papà erano molto gentili, sempre sorridenti, due belle persone, sempre positive – li ricorda la figlia Camilla –. Mamma era a contatto con il pubblico e papà stava in laboratorio.

Molto conosciuti a Clusone, il loro «Dolce Fanzago» ai tempi era un dolce tipico della città che omaggiava l’Orologio simbolo di Clusone

Papà Giuseppe era un grande appassionato di aerei e negli anni Settanta aveva anche preso il brevetto di volo (di prima e seconda categoria) e ogni tanto, da giovane, portava la mamma». Nel 1992 avevano ceduto l’attività che per alcuni anni era rimasta ancora pasticceria prima dell’apertura del concept store Ferrari che ancora oggi si trova nell’edificio che conserva però l’insegna storica. Sempre insieme si erano goduti gli anni della pensione concedendosi qualche viaggio, spesso poi andavano anche in Germania a trovare la figlia e i nipoti.

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