Isolati dalle frane: «Collegati al capoluogo solo grazie alla mulattiera»

IL PUNTO. A Chignolo di Rota Imagna sette abitanti: 30-40 minuti per arrivare in paese. A Chignolo di Oneta «riapertura entro una settimana».

Tutti chignolesi, tutti isolati. Per una curiosa coincidenza i due borghi - uno in Val del Riso e uno in Valle Imagna - isolati a seguito degli ultimi nubifragi, hanno lo stesso nome: Chignolo.

L’accesso carrale al borgo storico di Chignolo, frazione di Rota Imagna, è ostruito dal pomeriggio di martedì 8 ottobre da una frana a circa 500 metri dall’abitato: sette gli abitanti, due dei quali anziani (con residenza altrove) e problemi di salute. Mercoledì 9 ottobre c’è stato il sopralluogo del sindaco Giovanni Locatelli, con alcuni tecnici, per valutare la situazione.

Per bypassare la frana bisogna utilizzare una mulattiera: dai 30 ai 40 minuti la percorrenza a piedi

«Il prato franato sulla carreggiata - dice - è di circa mille metri cubi. Ma a monte c’è un nuovo fronte che potrebbe staccarsi. Liberare la strada vorrebbe dire rischiare di far scendere anche questo secondo fronte. Quindi, prima occorrerà valutare bene come intervenire». Essendoci un borgo isolato è stato chiesto l’intervento urgente della Regione. Ma i tempi di intervento potrebbero essere non così veloci. Il borgo dista dalla località Frontale di Rota Imagna poco più di un chilometro. Per bypassare la frana bisogna utilizzare una mulattiera che passa dalla località Casa Belli: dai 30 ai 40 minuti la percorrenza a piedi dal borgo a RotaDentro.

Le difficoltà dei residenti

«Martedì 8 ottobre - dice una signora residente con il figlio - ho visto la frana scendere. Siamo isolati, è vero, ma non voglio lasciare casa mia. Cercheremo di arrangiarci con la spesa». Proprio martedì sera, invece, una signora anziana che abita nel borgo, arrivata alla frana con il figlio, era impossibilitata, per problemi di salute, a proseguire sulla mulattiera. «Hanno chiamato i vigili del fuoco ed è stata portata in barella fino a casa», racconta ancora la signora.

Sopralluogo mercoledì 9 ottobre anche al cedimento stradale che blocca l’accesso alla frazione Curnino Basso di Blello, dove risiede una persona. Anche qui sarà valutato un intervento di somma urgenza da parte della Regione.

I disagi in Val del Riso

Due famiglie sfollate a Chignolo d'Oneta. Video di www.bergamotv.itwww.bergamotv.it

Intanto l’allerta della notte tra il 9 e il 10 ottobre - con l’allarme rosso, le previsioni delle piogge record, la notizia della chiusura delle scuole per l’indomani - ha innescato una nuova paura a Chignolo, il piccolo borgo della Valle del Riso, al confine tra i territori di Gorno e Oneta, che da ormai dieci giorni si trova isolato. Per molti abitanti è stato inevitabile tornare alla notte tra il 26 e il 27 settembre, quando un’enorme frana si è staccata dal versante che sta nel mezzo tra i due tratti di un tornante. Ha travolto la strada sottostante - compresa l’area esterna di un’abitazione e un’auto qui posteggiata in sosta - ma, soprattutto, ha fatto franare metà della carreggiata del tratto superiore. Se, infatti, l’accumulo di terra franato è stato presto ripulito dalla strada più a valle, quella a monte rimane ancora lì in sospeso, nell’attesa di un intervento di consolidamento della sua base.

Dopo la rimozione di tutto il materiale franato nel giro di poche ore (nella mattinata di sabato 28 settembre era già tutto ripulito), è rimasto tutto fermo. Le piogge delle scorse ore - nonostante il timore di alcuni abitanti - non hanno provocato movimenti significativi del fronte franoso. Nel pomeriggio di ieri è intervenuta una squadra di Vigili del fuoco, ma per un semplice sopralluogo.

Ogni mattina faccio un tratto di almeno 500 metri a piedi, con una bimba di tre anni in braccio e la cartella dell’altra figlia in spalla

«Ma nel frattempo noi rimaniamo con il problema della viabilità - racconta Stefano Guelmani, uno dei residenti della frazione, che ogni giorno fa avanti e indietro dalla mulattiera, per raggiungere l’auto che lascia posteggiata a valle della frana -. Chi come me è fortunato perché nel momento della frana aveva l’auto fuori paese ora riesce a utilizzarla per spostarsi, ma i disagi ci sono comunque: ogni mattina faccio un tratto di almeno 500 metri a piedi, con una bimba di tre anni in braccio e la cartella dell’altra figlia in spalla, porto loro a scuola e poi vado al lavoro. Di fatto, perdo un’ora e mezza di lavoro ogni giorno per questa situazione».

La solidarietà

«Mia mamma spesso porta il pane o i medicinali ad altri abitanti della frazione, ci sono anche altri volontari che danno una mano»

Per consentire il collegamento con la frazione è ancora attivo il pulmino messo a disposizione dal Comune di Gorno, che richiede comunque di effettuare qualche centinaio di metri a piedi sulla mulattiera: «Ma quello aiuta le persone che devono spostarsi durante la giornata, per esempio per andare in farmacia, non chi lavora. Per noi è un vero disastro».

I residenti si sono organizzati come possono, per esempio dando una mano ai più anziani per la spesa. «Mia mamma spesso porta il pane o i medicinali ad altri abitanti della frazione, ci sono anche altri volontari che danno una mano a chi non può spostarsi, ma i giorni passano e non sappiamo ancora nulla. La strada rimane chiusa ma non vediamo nessun lavoro in corso per sistemarla».

«Stiamo lavorando, con telefonate e richieste continue, ma non è semplice»

Anche negli spostamenti vige la prassi della solidarietà: c’è chi, infatti, riesce ad appoggiarsi su altri abitanti della zona che avevano lasciato l’auto fuori paese, parcheggiandola nei prati sottostanti. Sulla partenza dei lavori arrivano rassicurazioni dal sindaco di Gorno, Giampiero Calegari: «Dovrebbero partire entro un paio di giorni, tempo permettendo. L’intervento sarà poi abbastanza veloce, dovrebbe concludersi in tre o quattro giorni». Ad essere interessato dai lavori sarà il tratto di strada che al momento è ceduto.

«Verranno messe delle reti e dei massi sotto la strada», spiega Calegari, che assicura come «stiamo lavorando, con telefonate e richieste continue, ma non è semplice: quello che era di nostra competenza, cioè la pulizia del materiale franato, è stata completata in pochi giorni, ma questo intervento è più complesso».

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