«Ero medico del 118: ora faccio vivere la “Notte sospesa”»

La svolta a 50 anni di Cristian Salaroli, medico, ha lasciato l’Areu. Con la moglie ha fondato la società «Up Experience». «Prima soccorrevo, ora nuova prospettiva sui monti».

«Perché ho deciso di cambiare vita? Perché per lunghi e impegnativi anni sono intervenuto con l’elisoccorso sulle mie amate montagne per soccorrere persone in difficoltà. Ora, dopo tanta sofferenza, voglio dedicarmi al benessere e anche al divertimento di chi su quelle stesse montagne vuole andare, in tutta sicurezza».

Il dottor Cristian Salaroli, 50 anni, di Palazzago, racconta perché, dopo lunghi anni di lavoro come medico anestesista e rianimatore in servizio all’Areu (l’Azienda regionale emergenza urgenza) del 118 – gli ultimi 14 trascorsi nell’équipe dell’elisoccorso – ha deciso di cambiare vita e, appeso il camice bianco al muro, di aprire con la moglie Laura Covacev, una società che si occupa di consulenze per attività outdoor di arrampicata su ghiaccio, scialpinismo con guide alpine e altri servizi tra cui, prima e finora unica in Italia, quella che è già stata ribattezzata «Notte sospesa», vale a dire la possibilità di trascorrere la notte in una tenda agganciata a una parete montana in alta quota . La nuova avventura del dottor Salaroli si chiama «Up Experience: safe and fun». Al centro c’è, dunque, ancora la montagna, ma non più vista solo come luogo dove andare a soccorrere chi è in difficoltà: «Mi sono dimesso ad aprile dall’ospedale – spiega – anche se l’idea mi frullava per la testa da dieci anni: ovviamente sono e resto medico, ci mancherebbe, tanto che continuo a lavorare privatamente in diverse strutture quale anestesista e rianimatore. Poi quando lo scorso gennaio è morto il mio amico Claudio Rossi, collega del 118 travolto da una valanga, un dramma arrivato dopo un anno pesantissimo di lotta al Covid-19 come medici in ospedale, mi sono detto: è davvero il momento ».

Così Salaroli ha deciso di dedicarsi in tutto e per tutto alla montagna sotto l’aspetto più divertente : «Insomma, volevo passare dal versante del soccorso in montagna all’aspetto prettamente ludico della montagna stessa: far divertire, senza perdere il profilo e l’esperienza di sicurezza che ho sviluppato in anni da soccorritore. Non a caso la società si chiama “safe and fun”, ovvero sicuro e divertente». Complice fondamentale per questo cambiamento di vita è la moglie di Salaroli, di professione impiegata e che ora è l’amministratrice della società della quale il medico è operation manager.

Ci sono poi una decina di guide alpine quali collaboratori: di fatto la società, già operativa (da metà luglio è possibile anche aderire alla «Notte sospesa»), propone per singoli e gruppi corsi di arrampicata, scialpinismo e arrampicata su ghiaccio, escursioni, arrampicate per bambini dai 6 anni in su, ma anche conferenze, consulenze di medicina della montagna e anche viaggi con arrampicate e trekking in Europa e oltre . «Accanto all’attività di medico soccorritore ho sempre portato avanti anche la passione per la montagna quale alpinista praticante – aggiunge Salaroli –: ecco perché ho cercato questo nuovo stimolo lavorativo in un settore che già amavo». Non una scelta semplice quella di lasciare il lavoro di medico sull’elisoccorso per la nuova avventura: una scelta condivisa, oltre che con la moglie, anche con i piccoli di casa, Giulia, di 12 anni, e Giacomo, di 8.

«Che ovviamente già scalano – prosegue orgoglioso il medico –. Mi piacerebbe che anche chi vive in città e che non conosce bene la montagna si metta in gioco e scopra questo universo così affascinante: la montagna è un ambiente speciale, particolare, nel quale l’essere umano si trova in piena sintonia. A livello concreto “Un Experience” si occupa di fare da tramite tra gli utenti e i professionisti della montagna, tramite la formazione e l’accompagnamento».

La proposta più affascinante per ora è sicuramente la «Notte sospesa», che si può già trascorrere (e fino a settembre) in alta Valle Brembana, a San Simone, a 1.960 metri di quota, lungo la parete chiodata della falesia del Pizzo Rotondo: una vista mozzafiato, la possibilità (fino a due persone, oppure da soli e accompagnati dagli esperti) anche di ricevere la colazione e la cena in contenitori termici, da consumare letteralmente appesi nel nulla. Anzi, meglio precisare: appesi a sicuri chiodi in acciaio inox.

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