Anziani in Valle Imagna, con il Caffè sociale addio all’isolamento. «Un bene prezioso per le comunità»

IL CASO. Gli over 65 a quota 6.942 nel 2024, +24,3% rispetto al 2014, ma il tasso di invecchiamento si mantiene il più basso delle nostre valli. Farinotti: «Tanti sono volontari, i pensionati sempre più attenti ai senior».

Una valle che invecchia ma meno che altrove, almeno se si considera l’indice di vecchiaia ovvero il rapporto tra il numero di anziani presenti in una popolazione ogni 100 giovani, il che consente di valutare il livello d’invecchiamento degli abitanti di un territorio.

Tutti i numeri

Se in Valle Imagna questo indice nel 2024 ha raggiunto quota 179,3 anziani ogni 100 giovani contro i 113 del 2014 (+66,3), nella confinante Valle Brembana si è invece attestato a 264,2 (con un aumento di 89,9 punti, visto che nel 2014 era a 174,3), mentre in Valle Seriana a 216,2 (era a 146,9 dieci anni prima, +69,3) e la piccola (ma comunque territorialmente più estesa dell’intera Comunità montana valdimagnina) Valle di Scalve a 267,1 (era a 194,6 nel 2014, +72,5 punti in dieci anni). Sono 6.942 gli over 65 in valle (dati al 31 dicembre 2024), dieci anni prima erano 5.587 (+24,3%) e la previsione che nel 2042 raggiungano i 9.313 (+34,2% sul 2024).

«Una risorsa per il territorio»

Anziani «risorsa per il territorio – li definisce Gianantonio Farinotti, direttore dell’azienda territoriale per i servizi alla persona Villa D’Almè-Valle Imagna oltre che degli Uffici di Piano di questo Ambito territoriale e di quello di Grumello del Monte –, basti pensare a quante persone ultrasessantacinquenni sono impegnate nel volontariato. C’è un tessuto comunitario che tiene in Valle Imagna – aggiunge –, la comunità c’è. Pensiamo ad alcuni eventi di volontariato, al trasporto sociale, ma anche ai gruppi del cammino, alle varie associazioni anziani e pensionati: un tessuto vivo e vivace».

Il Caffè sociale di Rota d’Imagna

Anna con quel suo sguardo arguto si allunga al di là del tavolo a raccogliere il discorso aperto da Enrica e ti stupisci a realizzare che, insieme, fanno 180 anni. Prodigio dell’invecchiamento attivo. Interessi coltivati insieme a parenti e conoscenti diventati poi amici, la salute tutto sommato buona e l’occasione di potersi incontrare al Caffè sociale: è così che tanti anziani, anche in Valle Imagna, impiegano il loro tempo, «sempre meglio che aspettare il giorno che verrà», fa notare qualcuno.

«Anche se all’inizio non ero convinta di partecipare mi è subito piaciuto: le due ore che sei qui non pensi a niente, stai insieme ad altra gente, ti senti bene»

A Rota d’Imagna sono una dozzina gli anziani che ogni giovedì si incontrano al Caffè sociale nello spazio della biblioteca messo a disposizione dal Comune. All’inizio, nel 2020, erano seguiti da un’educatrice, ora si organizzano in autonomia. E il caffè è solo un tassello: «Il bello è incontrarci, fare due chiacchiere, rinverdire i ricordi, giocare insieme» spiega Zaccheo Moscheni che di anni ne ha 76 e frequenta questo spazio insieme alla moglie Annalisa Piccot, 74 anni. Molti di loro sono soli a casa. «Anche se all’inizio non ero convinta di partecipare – spiega Angela Rocca, 88 anni che si definisce di Ponte San Pietro ma è a Rota da mezzo secolo – mi è subito piaciuto: le due ore che sei qui non pensi a niente, stai insieme ad altra gente, ti senti bene».

Leggi l’approfondimento completo su L’Eco di Bergamo di giovedì 20 marzo

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