Sempre più rifiuti selvaggi sulle Orobie: «Sos inciviltà»

IN ESTATE. Crescono le segnalazioni di immondizia abbandonata fra sentieri e boschi. Fazzoletti a terra alla diga del Gleno e Valbondione, nella Valle del Vò c’è chi taglia le piante.

Fazzoletti, assorbenti e ogni altro tipo di rifiuti abbandonati lungo i sentieri e nelle aree picnic ormai sembrano non fare più notizia. «Purtroppo è la normalità», dicono diversi sindaci di paesi di montagna e persone che lavorano in quota. Il pienone di Ferragosto nelle valli lascia, anche quest’anno, un brutto strascico, frutto della maleducazione di una parte di chi ha frequentato la montagna che, pur essendo piccola, ha un pesante impatto sul territorio. Dai sentieri di montagna (un escursionista ha riempito una borsa intera con fazzoletti e assorbenti scendendo dal Curò a Valbondione qualche giorno fa) alle aree più facilmente raggiungibili, dove fare picnic (come il laghetto del Santel di Predusolo, a Castione, dove tra i vari rifiuti presenti c’erano tappi di sughero che galleggiavano sull’acqua e addirittura un deodorante nei barbecue): oltre all’abbandono rifiuti si registrano sempre più episodi gravi di sfregio al territorio, come l’accensione di fuochi e l’abbattimento di alberi.

«Puoi mettere tutti i cestini e i cartelli che vuoi, ma è una questione di educazione civica», dice con tono di sconforto Pietro Orrù, sindaco di Vilminore, che ha registrato – ancora una volta – numerosi casi di abbandono rifiuti nella zona della diga del Gleno. «Ci sono persone che urinano e defecano in ogni angolo, lasciano la spazzatura come se fosse un souvenir». A pulire il territorio, per fortuna, «ci sono tante persone del posto che vanno alla diga e riportano sia la propria spazzatura sia quella abbandonata dagli altri. Anche il gestore del chiosco dedica molto tempo alla pulizia della zona».

Il lavoro prezioso dei volontari

Un contrasto – quello tra chi sporca e i volontari che puliscono – registrato anche a Valbondione. «I giovani dell’associazione “Valbondione Boulder” nei giorni scorsi hanno chiesto in Comune di poter ripulire dai rovi e dalle erbacce la zona di arrampicata alla partenza del sentiero del Coca – racconta il sindaco Walter Semperboni –. Quando sono tornati nel fine settimana hanno trovato una cosa incredibile: c’è chi ha approfittato del fatto che l’area fosse stata ripulita per farci i propri bisogni, lasciando fazzoletti in giro».

E nei cassonetti rifiuti senza rispettare le indicazioni

Il problema anche qui sembra più generale. «In paese mancavano i cassonetti e li abbiamo messi, ma c’è chi ora ci mette di tutto». Situazioni ancor più gravi sono state registrate a Valcanale e Schilpario. «Un vero disastro – esordiscono i gestori del chiosco al laghetto di Valcanale di Ardesio –. Ogni domenica quando facciamo il giro del laghetto riempiamo dieci sacchi con i rifiuti abbandonati. I cestini ci sono, ma è un problema di rispetto: c’è chi accende fuochi liberi e butta tutto per terra senza farsi problemi. I vigili non ci sono, anche quando noi proviamo a intervenire serve a poco».

A Ferragosto, qui, è avvenuto un episodio significativo della mancanza di rispetto per il territorio. «Qualcuno ha portato la motosega per tagliare una pianta, per avere la legna per fare il barbecue. Quando siamo intervenuti per fermarli ormai l’avevano già tagliata». Episodi che sono all’ordine del giorno anche a Schilpario, dove la Valle del Vò rappresenta un punto di attrazione per tante famiglie che vengono per il picnic a bordo fiume, ma anche per tanti gruppi che passano le notti in tenda.

Incuria e maleducazione

«Nelle aree del Vò e della pineta di Schilpario l’abbandono rifiuti è ormai una costante – riferisce il sindaco, Claudio Agoni –. Al Vò abbiamo il problema di assembramenti di persone che montano le tende senza chiedere autorizzazioni, nonostante tutte le aree lì siano private. Spesso tagliano le piante e lasciano sporcizia. Abbiamo segnalato la situazione ai carabinieri e alla Forestale, che però spesso hanno poco personale a disposizione: servirebbe invece un intervento importante. Nei giorni scorsi c’era anche gente nuda che faceva il bagno nel fiume». Tra i presenti nei giorni scorsi un gruppo di scout, «ma quelli sono tra i pochi rispettosi: quando se ne vanno rimettono tutto in ordine», prosegue Agoni.

«Spesso tagliano le piante e lasciano sporcizia. Abbiamo segnalato la situazione ai carabinieri e alla Forestale»

© RIPRODUZIONE RISERVATA