Savoldelli, il pastore testimonial della Regione: «Ho iniziato da ragazzino e non ho mai smesso»

Daniele Savoldelli, 43 anni, pastore di Schilpario, è il testimonial scelto da Regione Lombardia per la mostra fotografica dedicata ai pastori transumant i. Originario di Rovetta, ha ereditato il mestiere dal nonno Emilio e dal papà Enrico: «Ho iniziato quando ero un ragazzo e non ho mai smesso – racconta –. Anziché studiare, sin da giovane mi piaceva seguire il nonno e il papà con gli animali». Ora passa le sue estati al Passo del Vivione e gli inverni nella Bassa Lombardia con i suoi animali: «Arrivo fino alle zone vicine al Comune di Milano, giriamo tutta la pianura lombarda», spiega.

Un migliaio di pecore e una vita che segue innanzitutto i ritmi degli animali: «Devi imparare che le tue esigenze vengono sempre dopo rispetto a quelle degli animali: seguiamo i ritmi delle stagioni e del clima, sempre alla ricerca di nuovi pascoli. L’imprevisto è sempre dietro l’angolo e ogni giorno bisogna inventarsi qualcosa».

«Difficoltà infinite, ci spinge la passione»

Daniele non nasconde le difficoltà: «Sono infinite - sorride -. Il nostro è un mestiere antico, che prova a resistere in un mondo moderno. Ci spinge la passione per gli animali e il legame con la tradizione di famiglia». Conciliare il lavoro che lo porta spesso lontano da casa con la vita di famiglia non è certo facile: «Ho tre figli: Erik, Cristian e Angela, di 15, 11 e 10 anni – spiega Daniele –. Mia moglie Manuela viene da una famiglia di pastori, quindi sapeva già in anticipo cosa avrebbe comportato per me questo mestiere.

Non esistono festività: anzi, spesso proprio quando gli altri sono a casa, noi lavoriamo per spostare i greggi». Ma Daniele non ha rimpianti e ammette facilmente che non cambierebbe questa vita con nessun’altra.