Lupi, a segno 24 razzie: vertice in Prefettura

OROBIE. Venerdì il coordinamento sulla fauna selvatica. Da 13 Comuni montani la richiesta di maggior supporto.

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Sono 24, dall’inizio dell’anno, gli eventi predatori riconducibili ai lupi presenti sulle montagne bergamasche. Si stima che in provincia vivano 25 esemplari, suddivisi in tre piccoli branchi che si spostano tra la Val Seriana, la Valle di Scalve e la Valle Brembana e vengono tenuti costantemente monitorati dalla Polizia provinciale.

Il tavolo di coordinamento della fauna selvatica

È il dato emerso dal Tavolo di coordinamento sulla fauna selvatica che si è tenuto ieri mattina in Prefettura, con l’obiettivo di analizzare le problematiche legate alla presenza, in particolare, di cervi, cinghiali e lupi, valutare le azioni intraprese e definire ulteriori strategie di intervento per garantire la sicurezza di residenti e turisti, la tutela ambientale e la sostenibilità. Al centro della riunione, cui hanno preso parte i sindaci di Gandino e Valbondione, la Polizia provinciale e i rappresentanti di Regione Lombardia, carabinieri forestali, Ats e associazioni agricole, gli aspetti riguardanti la sicurezza stradale, i danni per l’agricoltura e i piani per il contenimento della fauna selvatica, ma anche la prevenzione dei reati, quali l’utilizzo delle esche avvelenate, «grave rischio per gli animali e la salute pubblica», fa sapere la Prefettura.

La presenza dei lupi sulle Orobie

Stando ai dati raccolti dagli addetti ai lavori, sulle montagne orobiche si registra la maggiore presenza di ungulati, in particolare di cervi, mentre i cinghiali – oggetto di specifiche politiche di controllo – sono in costante diminuzione su tutto il territorio. Quanto ai 25 esemplari di lupo, l’attenzione resta alta, anche a fronte delle crescenti predazioni di bestiame e dei continui avvistamenti: l’ultimo, in ordine di tempo, risale a giovedì sera a Gromo San Marino, frazione di Gandellino, comune dell’Alta Valle Seriana dov’è stanziato uno dei piccoli branchi stabili della nostra provincia. A farsi portavoce delle istanze di pastori e mandriani, che si trovano sempre più in difficoltà nel far pascolare gli animali nonostante le recinzioni e l’ausilio dei cani da guardiania, sono stati i sindaci di 13 comuni: Vilminore, Schilpario, Azzone, Colere, Valbondione, Gandellino, Rovetta, Colzate, Casnigo, Vertova, Cazzano Sant’Andrea, Gandino e Moio de Calvi nei giorni scorsi hanno sottoscritto una lettera indirizzata al prefetto Luca Rotondi, nella quale hanno esposto le difficoltà di chi vive in montagna e si trova anche a dover fare i conti con i problemi causati dalla fauna selvatica, anche nei pressi dei centri abitati.

La richiesta dei Comuni

Da qui la richiesta di un maggior supporto da parte degli enti e della Polizia provinciale. Tra gli allevatori la preoccupazione non manca, anche a fronte del fatto che, con le prime gelate e l’arrivo della neve, gli ungulati si spostano ad altitudini più basse, e con loro i lupi, che arrivano nei prati ai margini dei paesi.

In attesa del recepimento delle indicazioni sul declassamento del lupo da specie «strettamente protetta» a specie «protetta», a fronte del pronunciamento del Comitato permanente della convenzione di Berna, organo del Consiglio d’Europa, che ha votato a favore della richiesta dell’Ue di abbassare il livello di protezione per i lupi, in Prefettura è stata ricordata l’importanza delle misure di prevenzione a protezione di pascoli e malghe, e di «un’azione sinergica tra le istituzioni coinvolte», per adottare «misure coordinate» per una gestione «più sostenibile della fauna selvatica».

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