La diga del Gleno, la storia in un museo: iniziati i lavori

VILMINORE. Allestito il cantiere in località Santa Maria: due milioni di euro per ristrutturare un cascinale. Raccoglierà le testimonianze sul Disastro

Le attese iniziali erano che il taglio del nastro avvenisse nel corso del 2023, l’anno del centenario della tragedia, invece le lungaggini burocratiche hanno richiesto diversi mesi aggiuntivi, ma l’attesa, almeno per l’inizio dei lavori, è finita: a Vilminore di Scalve ha preso il via nei giorni scorsi il cantiere per la costruzione del Museo dedicato alla storia della Diga del Gleno.

Sorgerà in località Santa Maria, proprio a due passi dall’ex Centro di formazione professionale che è stato da poco ristrutturato e reso un centro polifunzionale con spazi per le associazioni e i privati.

In un cascinale di proprietà comunale, che era ormai ridotto a un rudere, disabitato da più di vent’anni, troverà posto uno spazio museale che permetterà a tutti di conoscere meglio la storia della costruzione della diga e del suo crollo, avvenuto il mattino del 1° dicembre 1923.

Da cosa si parte

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«Il primo lotto, quello iniziato nei giorni scorsi, consiste nella sistemazione e nel restauro del fabbricato esistente – spiega il sindaco di Vilminore, Pietro Orrù –. L’intervento avrà la durata di circa un anno».

Ingente il costo dei lavori: «Si tratta di circa 1 milione di euro, di cui 700mila euro finanziati da Regione Lombardia e 300mila euro dallo Stato» prosegue il primo cittadino. È invece attualmente in fase di progettazione definitiva il secondo lotto: «Si tratta in questo caso della realizzazione di un’appendice aggiuntiva rispetto al fabbricato esistente. Il costo sarà presumibilmente anche per questo di 1 milione di euro».

Anche in questo caso l’opera risulta già finanziata: «Abbiamo destinato a questo progetto il finanziamento che abbiamo ricevuto dalle Aree interne – spiega ancora Orrù –: sono stati assegnati alle Comunità montana di Val Seriana e Val di Scalve complessivamente 14 milioni di euro, a noi va un milione di questi e l’abbiamo destinato a questo progetto».

La revisione

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Il progetto iniziale – per il quale Regione Lombardia aveva annunciato un finanziamento già nel 2020, in occasione del 97° anniversario del disastro – è stato di fatto stravolto nei passaggi autorizzativi in Soprintendenza.

Per la definizione dell’allestimento del Museo, sta già lavorando una commissione, coordinata da Regione Lombardia: ne fanno parte anche rappresentanti di altri enti, come Comunità montana, Fondazione Legler per la storia economica e sociale di Bergamo, Fondazione Bergamo nella storia, Università degli studi di Bergamo, Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, Icom Italia.

Dopo il pieno di eventi organizzati in Valle di Scalve e non solo lo scorso anno, in occasione del centenario, con la realizzazione del Museo l’esigenza di fare memoria del disastro che provocò la morte di oltre 350 persone – le vittime accertate sono 356 – troverà un luogo dedicato.

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