Collegamento Colere-Lizzola, progetto da 70 milioni: ecco come sarà

IL PIANO. Presentato alle istituzioni dalla società Rs Impianti. Obiettivo dicembre 2026. Previsto un tunnel di 500 metri per la funicolare. L’approfondimento su L’Eco di Bergamo in edicola il 15 giugno.

Dagli annunci si passa ai fatti. O quantomeno agli incontri e agli accordi, con l’obiettivo di mettere nero su bianco investimenti e cronoprogramma. La società Rs Impianti ha riunito attorno a un tavolo istituzioni ed enti coinvolti per discutere insieme del collegamento Colere-Lizzola. Che il progetto non sia campato per aria lo dimostra – a detta dei proponenti – quanto avvenuto a Colere nei mesi scorsi: tra il novembre 2021 (quando sono stati rilevati gli asset della stazione) e il novembre 2023 (quando si sono conclusi i collaudi per le seggiovie), Rs Impianti ha trasformato e rilanciato la stazione sciistica scalvina.

«Nel 2027, senza il collegamento, Lizzola chiuderà», ha detto Carlo Zanni, presidente di Rs Impianti

Ora Colere guarda a Lizzola e lo fa mettendo davanti un dato: per la località sciistica seriana è concreto il rischio di chiusura nei prossimi anni. Il progetto di «salvezza» e rilancio passerebbe dal collegamento tra le due valli, che farebbe nascere uno dei comprensori più importanti della Lombardia. «Nel 2027, senza il collegamento, Lizzola chiuderà», ha detto Carlo Zanni, presidente di Rs Impianti venerdì 14 giugno, paventando gli scenari di nuovi relitti in montagna, simili a quelli di Valcanale.

Il nodo della sostenibilità

Tra i tanti aspetti approfonditi, c’è stato quello della sostenibilità del progetto, rispetto al quale rimane necessario vincere lo scetticismo di molti. Il piano prevede la realizzazione di un solo nuovo impianto sul lato scalvino (rispetto ai due già previsti nel Piano di governo del territorio del Comune di Vilminore, sul cui territorio si trova la zona interessata, nella Val Conchetta): una ovovia da dieci posti.

A Lizzola, invece, si prevede lo smantellamento delle tre attuali seggiovie, con la realizzazione di una sola ovovia (anche qui da dieci posti), che ridurrebbe i pali da 42 a 13. La seggiovia Ferrantino (fresca di revisione generale) sarebbe trasferita a Lizzola, per portare gli sciatori al punto di partenza del tunnel di collegamento. Questo, sotto il pizzo di Petto, ospiterà una funicolare interrata, lunga circa 450 metri, con una capienza di 50 persone per ciascuna delle due cabine. Due minuti e 10 secondi il tempo previsto per passare da un versante all’altro del pizzo di Petto. Tutto l’intervento si svilupperebbe fuori dalla Zona di protezione speciale del Parco delle Orobie, al di sopra dei 1.800 metri, quota che assicura un buon livello di innevamento naturale.

Un bacino per l’acqua

Pur contando innanzitutto sulla neve naturale, il progetto prevede anche la realizzazione di un bacino idrico da 60-80mila metri cubi d’acqua: oltre che per la neve artificiale, sarà utilizzato anche per la produzione di elettricità e la possibilità di avere una riserva antincendio.

Rs Impianti ha dettagliato il cronoprogramma dell’intervento. Tra ottobre e novembre viene prevista la gara per la concessione e la sua assegnazione, a febbraio del 2025 la chiusura della Conferenza servizi e l’approvazione del progetto, nell’aprile successivo l’inizio dei lavori. L’apertura del nuovo impianto a Fontanamora è prevista già a dicembre 2025. Nella primavera successiva dovrebbero prendere il via i lavori per il secondo step: l’impianto di collegamento sotto il Pizzo di Petto, il bacino d’acqua artificiale e il nuovo impianto a Lizzola. L’apertura definitiva del nuovo comprensorio viene prospettata per il dicembre 2026.

La proposta sul piatto è di unire ai 20 milioni di investimento privato 50 milioni pubblici

Il costo complessivo ammonta a 70 milioni di euro: la proposta sul piatto è di unire ai 20 di investimento privato 50 milioni pubblici (19 dalla Regione, 15 dal Ministero del Turismo, 10 dalla Banca europea per gli investimenti e 6 da Invitalia).

50 chilometri di piste

Punto forte del comprensorio, oltre all’estensione delle piste (50 chilometri) e al rapporto km piste/impianti migliore della Regione, sarebbe la presenza di otto milioni di abitanti a meno di due ore di auto, la vicinanza con l’aeroporto di Orio al Serio (60 chilometri sia per Colere, sia per Lizzola), ancora la disponibilità di 12mila seconde case e oltre 3.000 posti letto in hotel a meno di 15 minuti. La richiesta alle istituzioni pubbliche è stata precisa: oltre al contributo finanziario, il lavoro per migliorare l’accessibilità viaria e pianificare un utilizzo del territorio che si focalizzi sullo sviluppo alberghiero.

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