Tutte le Ande in bici: l’impresa solitaria di Ermanno, 22 anni

Trescore Studente di Ingegneria si prende una pausa per attraversare il continente sudamericano. Partito dallo stretto di Magellano, arriverà in Ecuador.

Una bicicletta, tanta curiosità e una bozza di itinerario in continua evoluzione. Ecco gli ingredienti di un viaggio di due anni che condurrà Ermanno Giudici, 22 anni, nato tra le montagne della Val Cavallina, ad attraversare il continente sudamericano in bici. «Sono partito dallo stretto di Magellano e sto seguendo la spina dorsale di questo continente: la cordigliera delle Ande – spiega Ermanno –. Il mio viaggio è ancora lungo e terminerà in Colombia, passando per il Cile, la Patagonia, l’Argentina, la Bolivia, il Perù e l’Ecuador».

«Sognavo di poter attraversare questo continente in bici, è un modo sostenibile e poco costoso di viaggiare. Inoltre, ti dà la velocità giusta per esplorare e capire un territorio. Non è come una macchina dove il paesaggio scorre veloce fuori dal finestrino, la bicicletta ti costringe ad osservare e sudare ogni metro scoperto, ad apprezzare ciò che ti circonda e a selezionare ciò che ti porti appresso, riscoprendo così la vera essenzialità».

Nel 2016, grazie a un interscambio culturale, Ermanno ha trascorso un anno a Valdivia, nella Patagonia Cilena, rimanendo completamente affascinato dal mondo dell’America latina. Rientrato nel suo Paese, Trescore Balneario, ha subito iniziato a progettare un ritorno in Sud America ed oggi, dopo una laurea in Ingegneria civile conseguita in Olanda, ha deciso di prendere una pausa dagli studi per lanciarsi in un’esperienza che trasformerà la sua vita. «Sognavo di poter attraversare questo continente in bici, è un modo sostenibile e poco costoso di viaggiare. Inoltre, ti dà la velocità giusta per esplorare e capire un territorio. Non è come una macchina dove il paesaggio scorre veloce fuori dal finestrino, la bicicletta ti costringe ad osservare e sudare ogni metro scoperto, ad apprezzare ciò che ti circonda e a selezionare ciò che ti porti appresso, riscoprendo così la vera essenzialità».

«Percorro in media 70 chilometri al giorno»

Una nuova quotidianità si intesse lungo questo viaggio: svegliarsi, ripiegare la tenda, pedalare, conoscere nuovi posti, incontrare persone e ricercare il luogo dove fare camping libero ogni notte. «In media percorro 70 chilometri al giorno seguendo un’idea di itinerario che aggiorno quotidianamente sulla base dei consigli dei locali conosciuti e sulla base delle esperienze vissute: è una rotta in continua evoluzione, un po’ come la nostra vita, ed è bellissimo sia così» spiega Ermanno. Giornate dominate da curiosità e senso di libertà, affiancato dalla sua bicicletta, fedele compagna di viaggio. «La solitudine è uno degli aspetti più interessanti, si ha tempo di esplorare i propri pensieri, la mente va a ruota libera e poi arriva un bellissimo momento in cui non si pensa più a nulla – racconta Ermanno – in quegli istanti si è focalizzati unicamente su quanto si vive e ciò che si ha attorno».

Un viaggio ancora aperto, un’esperienza che insegna che ogni cammino è un percorso alla scoperta di sé e del mondo fino a giungere alla consapevolezza che ogni meta raggiunta non rappresenta la fine della strada percorsa, ma un nuovo punto di inizio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA