Trescore, studente in arresto cardiaco salvato da insegnanti e defibrillatore

IL MALORE. È successo in palestra, i professori hanno eseguito il massaggio. Defibrillato dai soccorritori, è stato trasportato in elicottero a Bergamo. Ora sta meglio.

Sembrava una mattina come tante altre. L’ora di ginnastica nella palestra del palazzetto di Trescore, e poi in classe per le altre lezioni. Invece la vita di un adolescente dell’Abf di Trescore, il centro di formazione professionale di Azienda bergamasca formazione, ha rischiato di finire in una manciata di secondi. È stato salvato grazie alla prontezza di spirito e alla formazione dei docenti e del personale della scuola, alla presenza del defibrillatore semiautomatico in palestra e al tempestivo intervento dei soccorritori della Croce rossa. Ora che lo studente si è ripreso, in attesa che i medici capiscano che cosa, giovedì 14 novembre, ha fatto fermare all’improvviso il suo cuore, la famiglia ha voluto diffondere la notizia per sensibilizzare i giovani e non solo all’importanza della formazione di primo soccorso, ma soprattutto in segno di ringraziamento per coloro che, quella mattina in palestra, con sangue freddo e mente lucida hanno subito cominciato il massaggio cardiaco per tenere in vita l’adolescente.

Nel frattempo i compagni di classe del giovane, scossi per quanto stava accadendo, sono stati allontanati e l’addetta alla segreteria didattica, Enrica Gatti, ha provveduto a tenere costantemente aggiornati i genitori del ragazzo

I fatti giovedì 14 novembre

«L’attività in palestra non era ancora cominciata quando si è sentito male e si è accasciato a terra, cadendo all’indietro – racconta Chiara Morotti, responsabile dell’Abf di Trescore –, ma non poteva essere un malore da sforzo, così ci siamo subito attivati per i soccorsi». I primi a intervenire sono stati il professore di educazione fisica, Francesco Lamedica, e l’educatrice Roberta Golzi. Il giovane non era cosciente e subito è stato contattato il 112, numero unico delle emergenze. La responsabile della sede Abf, la professoressa Federica Zenone (docente del ragazzo) e Sara Sanfilippo, insegnante di sostegno addetta al primo soccorso, sono corse in palestra. «Seguendo le indicazioni dell’operatore del 118 Sanfilippo ha cominciato le manovre di rianimazione, mentre Lamedica ha recuperato il defibrillatore della palestra», prosegue Morotti. Nel frattempo i compagni di classe del giovane, scossi per quanto stava accadendo, sono stati allontanati e l’addetta alla segreteria didattica, Enrica Gatti, ha provveduto a tenere costantemente aggiornati i genitori del ragazzo. Questione di istanti, e in palestra sono arrivati i soccorritori della Croce rossa di stanza a Trescore, che hanno rianimato il giovane con il Dae e richiesto l’intervento dell’elisoccorso, atterrato nel vicino campo da rugby. Stabilizzato e intubato sul posto, è stato caricato in eliambulanza e portato al Papa Giovanni XXIII, dove è stato ricoverato in terapia intensiva per due giorni.

«È importantissimo avere un defibrillatore nei luoghi frequentati dai giovani e avere persone formate alle manovre di rianimazione – sottolinea la madre del ragazzo –, hanno salvato la vita a mio figlio»

Lavoro di squadra

«Ad accompagnare in auto al Pronto soccorso il padre del ragazzo è stato un altro docente, Giulio Vitali – conclude Morotti – In un momento così drammatico, crediamo che il saper fare squadra sia stato un valore aggiunto. Quando ci hanno detto che i parametri vitali erano stabili ed era fuori pericolo, abbiamo tutti tirato un enorme sospiro di sollievo. I medici lo hanno detto ai genitori: il massaggio cardiaco è stato salvifico, così come l’uso del defibrillatore».

il massaggio cardiaco è stato salvifico, così come l’uso del defibrillatore

Formazione e nuovi corsi

E mentre la scuola attende il ritorno tra i banchi del giovane, si riflette sulla formazione alle manovre di primo soccorso e sull’organizzare un corso non solo per il personale e i docenti, ma anche per i ragazzi, che nei giorni scorsi hanno ricevuto il supporto sia degli insegnanti che della pedagogista dello sportello psicologico, Francesca Giazzi. «È importantissimo avere un defibrillatore nei luoghi frequentati dai giovani e avere persone formate alle manovre di rianimazione – sottolinea la madre del ragazzo –, hanno salvato la vita a mio figlio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA