Tornano sul lago guardie e volontari per salvare i rospi: ci si può candidare

L’ATTIVITA’. Migliaia di anfibi in questa stagione scendono verso l’acqua per deporre le uova. Ma vanno tutelati dal rischio di essere investiti.

Anche quest’anno con le prime piogge di fine febbraio è iniziata la campagna di salvataggio degli anfibi sul Lago d’Endine. Le Guardie ecologiche volontarie della Comunità montana dei Laghi bergamaschi e di varie altre realtà provinciali e regionali (Parco del Serio, Parco dell’Adamello, Parco Nord Milano, Comunità montana della Valle Seriana e Provincia di Bergamo) hanno già cominciato a effettuare le prime uscite serali lungo la strada provinciale 76 tra Monasterolo del Castello ed Endine Gaiano.

Cammino a rischio

La migrazione che si sono incaricati di favorire ha già preso slancio. Spinti dall’umidità, dalla temperatura un po’ più mite e dall’istinto, migliaia di rospi comuni, cioè i Bufo Bufo, e vari altri generi di anfibi come rane, tritoni e salamandre, si stanno muovendo verso il lago per deporre le uova e completare il loro ciclo riproduttivo. Sul loro cammino, però, c’è la strada; e molti, nel tentativo di attraversarla, rimangono schiacciati dai veicoli in transito.

All’impresa può partecipare chi se la sente, purché lo faccia con serietà e segua attentamente le istruzioni degli operatori

Lo scopo della campagna di salvataggio è esattamente evitare che questo accada. Le Gev e i volontari hanno così preso l’incarico di intercettare gli animali, per lo più bloccati dalle barriere installate per l’occasione sul ciglio della strada, e poi di trasportarli dall’altro lato, in fase di discesa o di risalita. Allo stesso tempo effettuano anche un censimento degli esemplari. L’iniziativa, che prosegue quasi senza sosta da decenni, non è tuttavia appannaggio di soli esperti, ma trae forza anche dall’aiuto di semplici cittadini. All’impresa può partecipare chi se la sente, purché lo faccia con serietà e segua attentamente le istruzioni degli operatori. «Questa non è un’attività turistica o di educazione ambientale – spiega il coordinatore della campagna, Luca Valetti –, ma si tratta di un’attività di salvaguardia ambientale inserita in un contesto che presenta rischi oggettivi come quelli di investimento, di cadute o d’infortuni. Chiaramente, se l’attività viene vissuta con lo spirito giusto, si riceve in cambio molta soddisfazione personale, indirettamente una lezione di educazione ambientale, si vive un’esperienza all’aperto e si fa anche un po’ di sana attività fisica».

Come diventare volontario

Per fare richiesta di partecipazione è necessario scrivere una mail a [email protected] e firmare una liberatoria. Le adesioni verranno raccolte e distribuite in un calendario apposito a seconda delle disponibilità. Ogni sera potranno uscire 9-12 volontari al massimo – compresi bambini fino a otto anni accompagnati da un adulto – che saranno suddivisi in tre settori d’intervento e guidati da una Gev o da un operatore della Comunità montana. Il ritrovo è fissato al parcheggio accanto alla chiesa di San Michele Arcangelo a San Felice di Endine Gaiano, alle 18,30 con l’ora solare e alle 19,30 con l’ora legale. «Si raccomanda la puntualità – conclude Valetti –. I censimenti degli anni passati hanno dimostrato come l’arrivo in ritardo di alcune persone abbia influito in modo sensibile sull’aumento degli investimenti ai danni degli anfibi».

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