Si getta nel lago d’Endine e non riemerge: sott’acqua per un’ora, muore sedicenne

SPINONE. La tragedia davanti al bar Alberello, per un malore dopo pranzo o perché forse non sapeva nuotare. Egiziano in Italia senza genitori, era in gita con altri 13 ragazzi di una comunità. Nel 2022 in quel punto morì un 21enne.

Primo caldo e primi tuffi nei nostri laghi per cercare un po’ di refrigerio, e si conta subito la prima vittima. Dopo il diciottenne egiziano Mohamed Alì Samy Sayed, annegato a Calcio nel fiume Oglio, ieri (22 giugno) a Spinone al Lago è annegato un altro ragazzo di origini egiziane: aveva appena sedici anni e viveva in provincia di Cremona all’interno di una comunità per minori arrivati in Italia senza i genitori. Con i suoi coetanei e gli educatori aveva raggiunto ieri mattina la Val Cavallina e il lago di Endine per una gita: la giornata all’aria aperta prevedeva anche il bagno. Forse perché non sapeva nuotare, forse a causa di un malore, è sparito sott’acqua dove è rimasto per circa un’ora: quando è stato ritrovato e riportato a riva, per lui ormai non c’era più nulla da fare.

L’allarme

L’allarme è scattato poco dopo le 14 nella zona della spiaggia del bar Alberello, dove, nello stesso punto, il 14 agosto dell’anno scorso era annegato un 21enne senegalese. In base al racconto di alcune ragazze che ieri stavano passando la giornata in riva al lago, il sedicenne era in compagnia di coetanei con cui viveva all’interno di una delle comunità della cooperativa Nazareth di Cremona. «Erano in 14, li avevamo contati già al mattino – racconta una di loro –. Li avevamo notati perché erano pieni di allegria, si divertivano con i loro educatori e con i loro accompagnatori. Dopo pranzo abbiamo visto che sono rientrati nel lago, ma dopo poco qualcuno ha iniziato ad annaspare: quando sono tornati a riva, li abbiamo contati ed erano solo in 13. Abbiamo subito capito che la situazione era grave e abbiamo chiamato il 112».

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I soccorsi

L’Areu ha inviato sul posto i vigili del fuoco volontari di Lovere supportati poi dai colleghi di Clusone e di Bergamo. Con l’elicottero Drago decollato da Varese, sono arrivati i primi vigili del fuoco sommozzatori che si sono subito calati in acqua. I soccorritori però, tra cui i sub volontari di Treviglio, non hanno potuto fare molto. Il giovane è rimasto sott’acqua per un’ora e quando i sommozzatori dei vigili del fuoco lo hanno riportato a riva i tentativi di rianimarlo da parte del personale sanitario si sono rivelati inutili. I volontari della Croce Rossa di Entratico e il personale dell’automedica partita da Seriate non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del sedicenne.

Il corpo era stato individuato a una profondità di circa tre metri, poco distante da riva. Il ragazzo era già entrato in acqua al mattino per un primo bagno e non aveva avuto problemi, ma probabilmente era rimasto vicino alla sponda; nel pomeriggio, invece, non è riuscito a stare galla.

L’amico ha cercato di salvarlo

«Abbiamo visto che un suo amico – raccontano ancora i testimoni in spiaggia – ha cercato di afferrarlo e di tirarlo su, ma ha rischiato di essere trascinato verso il basso anche lui. In qualche modo è riuscito a raggiungere la riva e si è messo a urlare, chiedendo che qualcuno intervenisse». Sul fatto indagano i carabinieri di Casazza. La prima ipotesi formulata dagli inquirenti è che il sedicenne egiziano non sapesse nuotare e che abbia avuto un malore dopo pranzo, forse per il troppo caldo o forse per una congestione. La salma è stata affidata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in attesa di disposizioni da parte dell’autorità giudiziaria. Nella comunità della cooperativa Nazareth in cui viveva sono accolti ragazzi minori come lui che arrivano in Italia senza essere accompagnati dai genitori e che si inseriscono nel nostro paese grazie al supporto educativo e psicologico della struttura che li ospita.

I precedenti

Sempre nei pressi del bar Alberello, il 14 agosto 2022 ad annegare davanti alla spiaggetta di Spinone al Lago era stato Diaga Ndome, 21enne senegalese che viveva a Alzano Lombardo: il giovane stava cercando di recuperare un pallone con cui stava giocando in compagnia di alcuni amici e si era avventurato in una zona profonda dove non toccava: probabilmente si era fatto prendere dal panico ed era stato ritrovato a quattro metri di profondità.

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