Cronaca / Valle Cavallina
Sabato 29 Febbraio 2020
Schianto ad Albano, il papà di Davide
«La moto, regalo per la promozione»
Il ricordo di Davide Barcella, il 17enne morto in un incidente sulla statale 42. Il padre Marco: «Quella strada la faceva tutti i giorni per andare a scuola».
Davide Barcella è una delle vittime della strada del 2020. Aveva solo 17 anni con la spensieratezza e i sogni di un ragazzo della sua età. Davide, per gli amici Barcio, aveva coronato uno dei suoi più grandi desideri, guidare una motocicletta che i genitori gli avevano regalato come premio della promozione scolastica. Ma è stata proprio la passione per le due ruote a tradirlo. La sua morte ha mandato in frantumi le certezze dei genitori, mamma Brigitte e papà Marco, che giovedì 27 febbraio, in serata, lo stavano aspettando a casa per cena. «Perdere un figlio è un terribile destino, difficile voltar pagina, è un dolore che ti resta addosso per sempre», dice il papà di Davide, che non riesce ancora a capire come questa tragedia possa essere accaduta.
«Quella strada la conosceva come le sue tasche – ci dice ancora incredulo – Davide la faceva tutti i giorni a occhi chiusi, anche per andare a scuola a Seriate o per andare ad Azzano San Paolo a trovare la sua ragazza».
La moto era la sua passione: «L’aveva voluta davvero la sua motocicletta e come premio per la promozione io e mia moglie gliel’avevamo presa», aggiunge papà Marco guardando le foto del tragico schianto.
Davide giovedì sera stava rientrando a casa e purtroppo nel viaggio di rientro verso San Paolo il suo cuore si è fermato dopo un terribile impatto con un furgone, in via Tonale. Il 118 ha tentato di soccorrerlo per ben 40 minuti ma invano.
«Ero al supermercato a quell’ora, al Bennet di Albano, a fare la spesa – racconta il papà del ragazzo -, non è lontanissimo dal punto dell’incidente. Ma non ho sentito le sirene, non ho avuto il men che minimo sospetto. Sono andato a casa dopo aver fatto la spesa e ho cenato». Nel frattempo però iniziava a salire la preoccupazione perché Davide non rispondeva al cellulare.
«Di preciso non so dove fosse andato – ricostruisce il papà –. Era stato con gli amici a fare un giro o una scampagnata. Era stato per tutta la settimana qui a casa con il fratellino Giorgio, 11 anni, e mi aveva detto che giovedì voleva andare a fare un giro. Giovedì sera abbiamo tentato di rintracciato al cellulare ma niente da fare. Poi alcuni amici del paese sono venuti sotto casa a dirci che c’era stato un incidente ad Albano. Sono subito andato sul posto e ho visto che quella moto era proprio del mio Davide».
Il papà ricorda il dinamismo del figlio: «Non era un ragazzo che amava stare sempre tra le quattro mura, gli piaceva la natura, stare all’aria aperta e girare sulla sua moto. In questa settimana in cui sono stati sospesi gli allenamenti andava a giocare a livello amatoriale in un campetto, sempre al centro sportivo, con degli amici».
Davide abitava in un appartamento nel centro storico, nel vicolo Sedume. «Abitiamo qui da tanti anni – conclude il papà –. Io e mia moglie siamo originari di Castelli Calepio. Mio figlio era molto conosciuto qui a San Paolo e oggi tante persone del paese ci sono vicine in questo momento straziante». La salma è ancora al Papa Giovanni di Bergamo, la data dei funerali non è ancora stata stabilita.
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