Cronaca / Valle Cavallina
Mercoledì 08 Luglio 2020
Rapinava supercar, arrestato 18enne
In casa aveva un finto Kalashnikov
Il ragazzo rom è accusato di far parte di una banda dedita a rapine nel Milanese.
Arresto martedì 7 luglio alle prime luci dell’alba a Trescore Balneraio per un 18enne accusato di far parte di una banda di etnia rom che nell’inverno scorso in un paio di mesi ha rapinato auto di grossa cilindrata e ha fatto esplodere bancomat nell’hinterland milanese.
Sono stati gli uomini della Squadra Mobile di Bergamo, su delega dei colleghi di Milano, ad eseguire l’ordinanza di custodia di cautelare in casa emessa dal gip presso il Tribunale dei Minorenni del capoluogo lombardo nei confronti del giovane classe 1982. Gli episodi a lui contestati, e cioè un tris di rapine caratterizzate da grande ferocia di altrettante supercar (una Mercedes e una Maserati a Trezzano sul Naviglio l’11 e il 12 febbraio scorso, e una Volkswagen a Piacenza sempre il 12 febbraio), sarebbero stati commessi quando lui era ancora 17ennne. Nell’abitazione del rom di Trescore sono state inoltre sequestrate le riproduzioni fedeli di un Kalashnikov Ak47 e di una pistola, entrambe usate durante le rapine per spaventare le vittime.
Una seconda ordinanza di custodia cautelare, ha riguardato altri cinque rom maggiorenni, tutti gravitanti intorno ai campi nomadi di Chiesa Rossa e Martirano a Milano, e di età compresa tra i 19 e i 45 anni (quest’ultimo risulta latitante). Il gip ha accolto in toto l’impianto accusatorio ricostruito dagli investigatori, coordinati della pm Maria Cristina Ria, ritenendo alla luce della spregiudicatezza degli indagati, l’unica misura ragionevole quella della custodia in carcere.
L’indagine ha preso le mosse da una violenta rapina commessa a Rho il 9 dicembre ai danni di due gioiellieri. I due erano stati circondati e minacciati con delle armi da fuoco scovate a Trescoree quindi depredati di 400 mila euro in gioielli e 15 mila euro in contanti. Qualche tempo dopo, gli stessi rapinatori avevano cercato di derubare un’altra coppia di orafi che era però riuscita a fuggire.
Oltre a questi episodi, un 25enne residente nel campo nomadi di via Chiesa Rossa a Milano, un 45enne domiciliato nel campo di via Martirano 71 (in affidamento in prova in una comunità terapeutica del Piacentino) e il figlio 19enne di quest’ultimo, sono accusati anche di aver fatto saltare in aria con l’acetilene, il 15 febbraio, il bancomat della filiale della Bcm di Trezzano sul Naviglio, portandosi via 60 mila euro in contanti.
Delle rapine delle auto di grossa cilindrata, poi utilizzate per compiere le razzie, sono invece accusati un 32enne che per portare a termine i suoi colpi si sarebbe avvalso dell’aiuto del minorenne e di un 19enne.
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