Porta Sud, la Regione entra nella partita: via libera bipartisan alla richiesta di fondi

Carretta: servono 45 milioni. Terzi: noi ci crediamo. Gori: «Ora mi auguro che seguano impegni concreti».

Al puzzle mancava lei: materialmente non c’è ancora perché siamo di fronte a un mero invito, ma il via libera dell’aula del Pirellone al sostegno all’operazione Porta Sud è sicuramente una buona notizia e più di un primo passo. Un via libera bipartisan alla proposta del consigliere Niccolò Carretta (Azione-Carlo Calenda) all’ordine del giorno al bilancio regionale che mette le basi per un (auspicato da tutti i fronti) ingresso della Regione nell’operazione.

L’odg invita «il presidente e la Giunta regionale ad assicurare il sostegno, nell’arco del triennio 2022-2024 al progetto del nuovo polo intermodale di Bergamo che ambisce all’interconnessione di quattro sistemi di trasporto pubblico: ferrovia, tram. autobus e collegamento con l’aeroporto». In parallelo alla «contestuale riqualificazione delle aree dismesse dello scalo ferroviario tramite cofinanziamento dell’investimento del Comune di Bergamo». Ed è questo il passaggio-chiave.

«Al lavoro per la città»

L’ordine del giorno invita e non impegna e non è solo una differenza terminologica: «Lavoriamo per il bene di Bergamo e certamente l’intervento su Porta Sud riveste un ruolo strategico. Il documento è stato approvato dal Consiglio con “invita” solo perché, ad oggi, non siamo in grado di esprimere certezze rispetto ai tempi e all’eventuale partecipazione economica da parte di Regione Lombardia» commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Terzi.

Ma dentro il documento approvato trasversalmente dall’aula c’è una cifra ed è quella attesa da parte di Palazzo Lombardia: «Si ritiene auspicabile che la Regione sostenga il progetto del nuovo polo intermodale partecipando al cofinanziamento dell’opera per un valore di circa 45 milioni di euro da stanziarsi nell’arco del triennio 2022-2024» la proposta di Carretta.

«L’apertura dell’aula al co-finanziamento di Porta Sud supera ogni colore politico: grazie ai finanziamenti certi del Pnrr di Draghi e, da oggi, grazie alla presa di posizione assunta dalla Regione facciamo un passo politico in avanti notevole per il raggiungimento di un obiettivo ambizioso che rivoluzionerà in meglio il modo di vivere la città. Ora, auspico che la Giunta metta a terra l’impegno assunto e stanzi presto nuove risorse per la co-progettazione» il commento del consigliere di Azione che ringrazia l’assessore «per i preziosi scambi e aver da subito garantito disponibilità su questo tema cruciale e così importante per le infrastrutture del nostro territorio».

Gli investimenti in campo

La Terzi dal canto suo gioca di sponda: «La Regione ha già dato prova dell’interesse rispetto al progetto avendo sottoscritto un protocollo che attiene proprio allo sviluppo della stazione, quindi anche di Porta Sud, con il Comune e Rfi. Regione ci crede, ma ci aspettiamo un ulteriore sforzo da parte del Governo. Se non è questo un intervento degno di ottenere ingenti finanziamenti da parte del Pnrr, mi chiedo cosa possa esserlo».

«Il pronunciamento del Consiglio regionale rappresenta un passaggio importante, a cui confido possano presto fare seguito impegni concreti. Ringrazio l’assessore Terzi che ha dimostrato di avere a cuore l’intervento e il consigliere Carretta che ha promosso l’ordine del giorno votato dal Consiglio» il commento del sindaco Giorgio Gori. «La partecipazione della Regione andrà a sommarsi alle risorse assicurate dal Governo attraverso Rfi grazie ai fondi Pnrr (50 milioni di euro), all’impegno finanziario del Comune e della Provincia - anche qui per oltre 50 milioni di euro - e ad ingenti investimenti privati. È la dimostrazione dell’assoluto rilievo del progetto, destinato a trasformare la mobilità del nostro territorio e a dare il via alla riqualificazione della più grande area dismessa della città, e del valore della cooperazione tra i diversi livelli istituzionali, capaci per il territorio di superare le divisioni politiche».

A questo quadro economico vanno poi aggiunti gli altri 50 milioni di euro che Rfi investirà (come confermato dall’ad Vera Fiorani a Orio mercoledì, un bando è già stato pubblicato) per il rinnovo della parte tecnologica della stazione e i fondi per il raddoppio della Ponte-Montello e per il treno per Orio. Anche queste due ultime opere sono finanziate in parte dal Pnrr e quindi devono sottostare a tempi rigidi e non derogabili, non oltre fine 2026. Nel caso del collegamento con l’aeroporto anche prima, fine 2025, così da essere pronto per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina dell’anno successivo.

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