Paratico, agguato a colpi di pistola
Fermato un ex collega per tentato omicidio

Violenta aggressione a un operaio di 38 anni di Ranzanico preso di mira da un uomo armato. Un proiettile lo ha raggiunto alle mani. In serata portato in carcere per tentato omicidio un 22enne di Villongo.

Tentato omicidio a due passi dal lago. Una mattinata di fuoco, quella di venerdì 25 settembre nel Basso lago a Paratico, incominciata con un agguato e otto colpi di pistola esplosi contro S. M. di Ranzanico, un operaio di 38 anni della «Colombo&C», storica azienda del comparto delle guarnizioni industriali del Sebino.

Fortunatamente soltanto uno dei colpi è andato a segno, causando una ferita lieve alle mani. L’aggressore è subito fuggito al volante di un’utilitaria. È iniziata così una caccia all’uomo con uno massiccio spiegamento di mezzi che non è passato inosservato. I militari di Bergamo e Clusone hanno rapidamente stretto il cerchio attorno a un sospettato che è stato interrogato nella caserma dei carabinieri di Chiari dal sostituto procuratore Donato Greco, che in tarda serata lo ha sottoposto a fermo per tentato omicidio: si tratta di un 22 enne di Villongo, ex collega dell’uomo ferito.

Il giovane, assistito dagli avvocati Matteo Domenighini ed Elisa Franceschini di Brescia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Sabato mattina in carcere a Brescia è fissato l’interrogatorio di convalida con il gip. Tutto ciò al termine di una giornata segnata da momenti di vero spavento e tensione in seguito al blitz a mano armata.

L’aggressore solitario ha teso il suo agguato poco dopo le 8 a Paratico in provincia di Brescia, in località Vanzago nella zona industriale, a pochi chilometri da Sarnico e al confine con Capriolo. L’uomo si è appostato nell’area parking riservata ai dipendenti dello stabilimento della «Colombo&C», azienda con una sessantina di dipendenti fra Paratico, il quartier generale a Sarnico e una sede anche nel milanese. Il giovane aveva il volto coperto da un passamontagna: è giunto al volante di una Y10 nera con targa contraffatta: avrebbe infatti incollato una targa di cartone con una sigla riconducibile ad un mezzo di proprietà del Comune di Paratico. Si è mosso non appena ha visto arrivare S. M. con la sua Volkswagen Polo, che si apprestava a raggiungere il posto di lavoro per iniziare l’attività. Spari e botte in testa L’aggressore è sceso dalla Y10 con la pistola in pugno e ha raggiunto rapidamente il piazzale interno dello stabilimento con l’obiettivo di affrontare l’operaio bergamasco. Incurante della presenza di altri cinque operai, ha sparato otto colpi d’arma da fuoco, uno dei quali ha raggiunto il 38enne.

Quest’ ultimo è però riuscito a limitare i danni cercando di proteggersi con le mani. Gli altri colpi sono stati esplosi a caso, fortunatamente senza colpire i presenti. Dopo averlo ferito, non soddisfatto, l’uomo ha colpito l’operaio alla testa con il calcio dell’arma. Poi la rapida ritirata con la Lancia Y10 che era stata lasciata proprio fuori dall’ingresso dello stabilimento. Momenti di paura e apprensione fra i colleghi e gli operatori delle numerose aziende artigiane della zona industriale. Immediata la richiesta di intervento al 118 per i soccorsi: il ferito, anche se non aveva perso conoscenza, era in stato di shock.

Sul posto sono giunte un’ambulanza e un’auto medica e dopo le prime medicazioni, l’operaio è stato portato all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo in codice giallo. Ha riportato ferite alle mani e alla testa. Fortunatamente le sue condizioni non sono ritenute preoccupanti ed è già stato ascoltato dagli inquirenti. Allo stabilimento sono giunte tre pattuglie dei carabinieri da Chiari, Capriolo e Palazzolo, il nucleo investigativo di Brescia e la polizia locale di Paratico. Immediatamente è scattata una caccia all’uomo, con posti di blocco e controlli incrociati. Al vaglio degli inquirenti sono finite le telecamere di videosorveglianza disponibili sull’area e di proprietà delle aziende e quelle dei comuni della zona Paratico, Capriolo, ma anche Sarnico. Determinanti sono risultate le testimonianze di alcuni colleghi d lavoro. In serata la svolta: alla caserma della Compagnia di Chiari è stato convocato il 22enne rintracciato nella propria abitazione di Villongo e le cui generalità al momento non sono state rese note. Il giovane e il ferito erano stati colleghi di lavoro sino a un anno e mezzo fa e non si erano lasciati in buoni rapporti. Da qui l’ipotesi che il rancore sia degenerato in una folle resa dei conti. Le motivazioni del suo gesto, se vorrà, potrà darle al giudice sabato mattina.

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