Ospedale degli animali, record di pazienti: oltre 3.400 i casi

Cenate Sopra . In 23 anni di attività al Centro di recupero di Valpredina mai così tanti gli esemplari selvatici accolti e curati. Il 44% sono specie sotto protezione.

Anche gli animali selvatici possono avere bisogno di cure e, quando necessario, per il territorio provinciale c’è un riferimento sicuro, il C.r.a.s. (Centro di recupero animali selvatici) WWF di Valpredina a Cenate Sopra. Nel bilancio dell’attività svolta nel 2022 i risultati sono stati rilevanti, infatti il Centro ha avuto il record di animali selvatici ricevuti e curati, ben 3.457 esemplari, 795 in più (+ 23%) rispetto al 2021. È il maggior numero di consegne in tutti i 23 anni di attività. Dalla relazione del bilancio, inviato di recente alla Regione Lombardia, si deducono alcune interessanti curiosità, innanzitutto sono stati consegnati 2.882 (83,37%) uccelli, 563 (16,29%) mammiferi e 12 (0,35%) rettili.

Inoltre il 44% della fauna selvatica consegnata riguarda specie in regime di protezione previsto dalla legge 157 del 1992, in particolare il 20% degli esemplari sono oggetto di protezione (tra le specie di uccelli il rondone, il fringuello ed altre, tra i mammiferi la faina, il ghiro, il riccio, lo scoiattolo ed il tasso). Il 24% degli esemplari consegnati sono «particolarmente protetti» (tra i mammiferi diverse specie di pipistrelli, tra gli uccelli il gheppio, la civetta, la rondine, la poiana, il balestruccio, lo sparviero ed altre). Il maggior numero di animali assistiti (46% degli esemplari) ha riguardato specie cacciabili (tra i mammiferi il capriolo, la volpe, il coniglio selvatico, la lepre, tra gli uccelli il tordo bottaccio ed il tordo sassello, il merlo, l’allodola, la cesena ed altri).

La maggior parte degli esemplari portati all’«ospedale degli animali» di Cenate Sopra proviene dal territorio della provincia di Brescia (50,39%) seguita dalla provincia di Bergamo (40,87%), Pavia (5,03%) e dalle altre province lombarde, oltre a 5 province extra Lombardia.

Le consegne sono state effettuate per il 39,16% dalle Polizie provinciali di Brescia, Bergamo e Pavia, per il 31,001% da privati, per il 26,95 % dai Carabinieri-Forestali e da altri operatori di vigilanza. Uno degli aspetti più interessanti riguarda le motivazioni del ricovero della fauna selvatica, la maggior parte (34,71%) per patologie da stabulazione (allevamento ndr) irregolare causata da detenzione incompatibile con la natura degli animali e quindi sottoposti a sequestro amministrativo e/o penale. Il 24,30% sono esemplari «orfani» dei genitori per diversi motivi, il 12,03% per predazione dovuta ad altri animali anche domestici (es. cani e gatti), il 3,07% per avvelenamento e lo 0,98% per ferite da arma da fuoco. Le consegne sono avvenute soprattutto nel periodo di riproduzione (giugno e luglio), ma il Cras WWF Valpredina lo scorso anno ha avuto l’incremento dei ricoveri a ottobre e novembre in concomitanza con l’Operazione «Pettirosso» effettuata dal Nucleo S.o.a.r.d.a. (Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno agli animali) dei Carabinieri Forestale che ha effettuato numerosi sequestri di animali nei territori di Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona.

Un dato importante riguarda il fatto che il 48,22% degli esemplari, dopo un periodo di riadattamento e cure, sono stati rilasciati, il 28,96% sono deceduti perché già in condizioni critiche al momento del ricovero ed il 10% degli animali ricoverati sono trattenuti in attesa del rilascio in natura. L’attività dello staff del Cras, composto dal responsabile della struttura dottor Matteo Mauri, dal direttore sanitario Gian Luca Cavallari, dalla naturalista dottoressa Anna Maria Gibellini e dall’inanellatore Ispra Stefano Milesi, nel 2022 è stata particolarmente intensa.

«Oltre alla ricezione degli animali feriti o in difficoltà – ha riferito Mauri - sono state eseguite operazioni chirurgiche delicate, esami clinici, terapie intensive e monitoraggi post rilasci in natura con speciali gps». Il Cras, oltre a collaborare con la Regione al Piano di monitoraggio sanitario regionale della fauna selvatica ed in attività di ricerca sugli animali selvatici in collaborazione con Istituti medici, è impegnato nel Progetto Life Gestire 2020 per la tutela dei chirotteri (allevamento, recupero, riabilitazione) con lo «Sportello Pipistrelli» (tel. n. 347-3941266 o mail [email protected] a livello regionale a cui tutti i cittadini possono fare riferimento per ogni necessità.

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