Omicidio di Casazza, arrestato nelle campagne spagnole il 32enne scappato dopo l’aggressione

IL DELITTO FUORI DAL BAR. Avrebbe aggredito e ucciso il 38enne Mykola Ivasiuk. Operazione della guardia civil in collaborazione coi carabinieri.

Le indagini e le ricerche sono sempre proseguite dallo scorso 19 agosto e proprio ad un mese esatto dai fatti di Casazza, è stato arrestato alle prime ore del 17 settembre l’uomo accusato di avere aggredito e ucciso il 38enne Mykola Ivasiuk.

Rintracciato all’estero

L’ucraino era morto fuori da un bar a Casazza e da quella sera erano scattate le ricerche di un marocchino di 32 anni: è lui che avrebbe colpito Ivasiuk con una bicchierata alla nuca. Ad occuparsi delle indagini e dell’operazione i carabinieri del comando provinciale di Bergamo e della compagnia di Clusone. L’uomo è stato rintracciato in Spagna dal personale del «Fugitive active search team» del Central operational unit della guardia civil, in stretta collaborazione con i militari italiani.

Omicidio di Casazza, arrestato nelle campagne spagnole il 32enne scappato dopo l’aggressione. Video di www.bergamotv.it

Le indagini hanno rivelato come l’uomo, immediatamente dopo l’aggressione, fosse fuggito con un’auto, poi abbandonata nella Bergamasca, distruggendo il proprio telefono. È stato poi accertata la fuga in Spagna, nascosto verosimilmente in un mezzo di trasporto di generi alimentari, fino alle campagne tra Murcia e Malaga, dov’è stato rintracciato con non poca difficoltà.

Un successo investigativo frutto della cooperazione europea, sotto l’egidfa di Eurojust, tra l’autorità giudiziaria italiana e spagnola, che hanno coordinato carabinieri e guardia civil.

I fatti

L’omicidio è stato commesso nella serata del 19 agosto, fuori dal «Rosy bar» di via Nazionale (poi chiuso dal questore). Per questo fatto erano stati quasi immediatamente arrestati due italiani: un calabrese di 29 anni con l’accusa di omicidio preterintenzionale, e un bergamasco di 46 anni accusato invece di favoreggiamento per aver prestato l’auto al terzo uomo coinvolto, un marocchino di 32 anni – ricercato e ora arrestato– che avrebbe colpito alla nuca con un bicchiere la vittima.

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Arresti che il gip Lucia Graziosi non ha convalidato. E, contro questa decisione, il pm Silvia Marchina ha depositato il ricorso in Cassazione. Nel ricorso, il pm ha rilevato come non sia ancora chiaro se la morte di Ivasiuk sia stata provocata dal pugno sferrato dal 29enne (difeso dall’avvocato Pietro Funaro), dal colpo di bicchiere alla nuca, dalla caduta in terra o da tutti questi eventi in concatenazione. Il calabrese, peraltro, non si era allontanato dal luogo del fatto, ma aveva avvisato il 112 e messo in atto le manovre di rianimazione. Per lui, la stessa Procura aveva riqualificato l’accusa da omicidio volontario in preterintenzionale. Come detto, il secondo uomo (assistito dall’avvocato Cristina Pizzocaro) è invece accusato di favoreggiamento in quanto il marocchino che avrebbe colpito con il bicchiere la vittima si è allontanato con la sua auto.

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Nel ricorso, il pm ha rilevato come non sia ancora chiaro se la morte di Ivasiuk sia stata provocata dal pugno sferrato dal 29enne (difeso dall’avvocato Pietro Funaro), dal colpo di bicchiere alla nuca, dalla caduta in terra o da tutti questi eventi in concatenazione

Il 29enne, davanti al gip, aveva parlato della sua amicizia con Mykola Ivasiuk, affermando: «Non volevo ucciderlo». Secondo la sua versione, quella sera aveva cercato di calmare l’ucraino dopo una discussione con la fidanzata. Poi, nella concitazione, gli ha dato uno schiaffo. In seguito è arrivato il marocchino 32enne, che ha colpito la vittima sulla nuca con un bicchiere. Per il gip, mancano gravi indizi di colpevolezza a suo carico, e ha quindi disposto la scarcerazione senza misure cautelari. Il 46enne, accusato di favoreggiamento, aveva invece reso dichiarazioni spontanee, spiegando che qualche giorno prima aveva lasciato l’auto da un meccanico che conosce anche il nordafricano.

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