Morto dopo la lite al semaforo a Montello, la testimone: «L’auto ha sterzato volontariamente per urtare la moto»

IL PROCESSO. Al processo una testimone racconta l’incidente stradale del 2022 costato la vita a Walter Andrea Monguzzi.

«L’intenzione dell’investimento c’è stata. L’automobilista è andato volontariamente addosso alla moto, la sterzata era voluta»: è il ricordo di una testimone, davanti alla Corte presieduta dal giudice Giovanni Petillo (a latere, Sara De Magistris) che ha ricostruito l’episodio del 30 ottobre 2022. L’auto sterzò facendo rovinare a terra Walter Andrea Monguzzi, che fu poi urtato da un’auto Bmw che arrivava dalla direzione opposta. Assistito dagli avvocati Andrea Pezzotta e Nicola Stocco, il 49enne, accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, nella mattinata di venerdì 15 settembre era presente in aula. Da inizio anno, è ai domiciliari.

Il fatto è avvenuto nel territorio di Montello, nella corsia in direzione Grumello. Quel giorno, erano circa le 12.20, la testimone era ferma al semaforo. Davanti a lei, la Panda blu guidata dall’imputato e la moto di Monguzzi. Lei era distante circa un metro, e ha visto che i due uomini stavano discutendo in modo concitato. Poi è scattato il verde e, come emergerebbe dai video (le telecamere comunali non hanno però ripreso il momento dell’impatto) la Panda è partita per prima. La moto si è posizionata alla sua destra per poi superarla e rimettersi a sinistra. L’auto «ha sterzato verso sinistra». Due volte, in modo «leggero». E la vittima ha «dato un calcio alla portiera del conducente». Dopo, c’è stata la terza sterzata dell’auto «più netta», che ha fatto cadere a terra Monguzzi. In quel momento, dalla direzione opposta, stava arrivando un’auto e c’è stato l’impatto. L’imputato non si è fermato, ed è stato inseguito da un altro motociclista con la moglie, che è riuscito a fotografare la targa.

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