Le mamme ucraine: «Grazie, adesso i nostri figli possono tornare a sorridere»

Cenate Sotto Nei locali riadattati del centro civico sono ospitate cinque donne e sei bambini fuggiti dalla guerra. Una mamma: «In Ucraina si sta consumando un genocidio, prego e spero che non accada mai più».

Un sorriso accennato e gli occhi spaventati di chi ha visto ciò che nessuno dovrebbe mai vedere. Così, Emilia, 4 anni, apre timidamente la porta della sua nuova casa. Una bandiera gialla e blu appesa alla finestra del centro civico riconvertito per volere del Comune grazie alle donazioni della popolazione di Cenate Sotto e alla disponibilità della Protezione civile. «Non appena ho ricevuto la chiamata di una nostra concittadina originaria dell’Ucraina ho dato la disponibilità – dice Thomas Algeri, sindaco di Cenate Sotto-. Attualmente nei locali del centro civico sono presenti 5 mamme e 6 bambini tra i 5 e i 13 anni, ai quali si aggiungono due famiglie ospitate da Halyna, originaria di Ternopil e residente in paese». Grazie alla traduzione di Halyna, ognuno ha raccontato la propria storia con la voce interrotta dalle lacrime.

«Abbiamo trascorso oltre 10 giorni in un bunker senza elettricità, stipati sottoterra con il rumore delle sirene e delle bombe che cadevano giorno e notte», racconta Hanna. Ciascuna di loro proviene da una zona diversa dell’Ucraina - Chernikiv, Kharkiv, Vinnica, Cerkasy e Ternopil-, ma tutte sono accomunate dallo stesso orrore. «Non sapevamo cosa dire ai nostri figli: come si spiega a un bimbo di 4 anni cos’è la guerra? – prosegue Olga –. Dopo una settimana nel bunker sapevano distinguere i rumori delle esplosioni e capire da quali bombe fossero prodotte».

Percorso complesso

Il percorso di inserimento sarà lento, tutti sono ancora sotto shock e i frequenti attacchi di panico ne sono la riprova. «Devo prendere dei farmaci per calmarmi – commenta Halyna -. Penso a quello che stanno facendo a bambine come la mia e piango, prego Dio che nessun bimbo al mondo debba vivere mai quello che sta accadendo in Ucraina. Ai russi viene inculcata fin dall’infanzia l’idea che gli ucraini debbano essere sterminati e oggi molti di loro compiono atti disumani nella nostra terra, portandone i racconti come medaglie d’onore una volta tornati in patria». Attualmente i bambini ospiti a Cenate Sotto frequentano le scuole e due volte a settimana seguono con le loro mamme un corso di italiano tenuto da volontarie. Inoltre, grazie alla concessione di un privato, stanno coltivando un appezzamento di terreno. «Sono piccoli gesti per ritrovare la normalità, saremo grati per sempre agli italiani, ma il nostro sogno è tornare nella nostra patria e che questo incubo finisca», concludono le mamme.

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